SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Preferisco non parlarne. Mi dispiace solo per il danno sportivo”. Così Mauro Antonioli dopo la penalizzazione di un punto in classifica stabilita dalla Figc per la Samb, in seguito al deferimento e all’inibizione per 9 mesi del presidente rossoblù Roberto Renzi “per responsabilità diretta”.
La vicenda riguarda proprio l’allenatore ora all’Imolese e in Riviera con i suoi collaboratori (il vice Ivan Piccoli e il preparatore atletico Davide Cosmi) dal 1° novembre al 16 dicembre 2021, dopo l’esonero di Massimo Donati. Ebbene i tre non erano stati pagati. Il febbraio scorso, tramite la mediazione dell’ex direttore generale della Samb, Luca Faccioli, l’accordo con Renzi per chiudere la questione. Antonioli e compagnia erano disposti pure a decurtarsi una parte dei rimborsi spese che gli spettavano.
Ma per qualche motivo l’accordo è saltato. Ad aprile gli ex rossoblù si sono rivolti al Collegio arbitrale. Il resto è arcinoto: dalle vertenze al deferimento di Renzi, che non ha pagato entro i 30 giorni da regolamento (ma il 14 luglio, un giorno prima dell’iscrizione al campionato, quando giocoforza servivano le liberatorie), all’epilogo di oggi.
Intanto, fibrillazioni all’interno dello spogliatoio rossoblù, coi giocatori che reclamerebbero i rimborsi spese di ottobre e Renzi che avrebbe promesso di provvedere nelle prossime ore.
Il calvario rossoblù continua.
Foto AS Sambenedettese