Uso delle mascherine al chiuso, lavoro domiciliare e riduzione delle aggregazioni di massa, ventilazione degli ambienti chiusi e intensificazione delle quarte dosi di vaccino anti-Covid e di un’ulteriore dose per alcune categorie a rischio.
Sono alcune delle azioni indicate dal ministero della Salute, in caso di peggioramento della situazione epidemiologica, nella circolare ‘Interventi in atto per la gestione della circolazione del SarsCoV2 nella stagione invernale 2022-23’.
Il documento fornisce spunti per “predisporre a livello regionale un rapido adattamento di azioni e servizi nel caso di aumentata richiesta assistenziale”.
Ma nel frattempo la situazione sembra essere sotto controllo, in tutta Italia diminuisce infatti l’incidenza e l’indice di trasmissibilità Rt. Lo rileva il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sul Covid-19.
L’incidenza settimanale a livello nazionale è infatti pari a 207 casi ogni 100.000 abitanti contro 233 ogni 100.000 abitanti di sette giorni fa.
Inoltre questa settimana nessuna Regione o Provincia autonoma è classificata a rischio alto, cinque sono a rischio moderato e sedici sono classificate a rischio basso: tra queste ultime anche le Marche.
Scendono da 10 della scorsa settimana ad 8 le Regioni in cui i reparti ordinari degli ospedali superano la soglia di allerta del 15% di occupazione da parte di pazienti Covid.
E qui ci sono le Marche (18,8%) e anche l’Abruzzo (16,6%), oltre a Calabria Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Umbria.
Tutte le Regioni e Province autonome sono invece sotto il livello di allerta del 10% per quanto riguarda l’occupazione delle terapie intensive: il valore maggiore di occupazione delle rianimazioni da parte di pazienti Covid si registra in Abruzzo, dove raggiunge il 7,2%.