Alla fine ha trovato la forza di parlare. Dopo un giorno di silenzio, e lacrime soprattutto. “Ho perso un altro fratello dopo Sinisa Mihajlovic” dice Roberto Mancini al Corriere dello Sport di Gianluca Vialli, morto ieri all’età di 58 anni a Londra, dove viveva con la moglie e i figli.
Il Ct jesino della Nazionale ha svelato di avere incontrato Vialli il 29 dicembre scorso, al Royal Marsden Hospital della capitale inglese. Per un ultimo abbraccio, consapevole che non avrebbe più rivisto l’ex compagno di squadra alla Sampdoria e poi in Nazionale. “Era privo di forze, con poca voce, ma lucidissimo. Un leone fino all’ultimo. Abbiamo parlato un po’ di tutto, mi ha chiesto perfino com’era andato lo stage di dicembre con i giovani. Anzi, mi ha riempito di domande: voleva sapere tutto, ci teneva a conoscere i progressi del nostro progetto” ha detto Mancini alla Gazzetta dello Sport.
Al Corriere dello Sport il Mancio ha proseguito: “Ringrazio il presidente Gravina. Lo ha voluto in Nazionale e ne sono felice. Ha avuto un ruolo decisivo per la conquista dell’Europeo (estate 2021, ndr). I giocatori lo amavano. Gianluca ha avuto la forza e ci ha dato un coraggio che non conoscevamo e che lui usava per combattere la malattia tanto da starci accanto fino a che ha potuto”.
“Mando un abbraccio grande alla moglie, alle figlie, ai genitori, ai fratelli e alle sorelle” ha continuato Mancini, che lunedì tornerà a Londra per i funerali dell’amico (si terranno in forma privata). Infine la promessa: “Con la forza di Gianluca andrò avanti per dedicargli qualcosa di importante che io e lui sognavamo da una vita”. Riportare l’Italia sul tetto del mondo.
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