“Nella mia condizione ho il dovere di raccontare come ogni disavventura della vita possa essere trasformata in grandissima opportunità”. Così, qualche tempo fa, Andrea Silvestrone parlava a Vera Tv, intervenendo alla trasmissione ‘Vera Mattina’, intervistato da Jessica Balestra. Amava la vita, Andrea. E, in ogni istante, dispensava sorrisi e incoraggiamenti a tutti coloro che aveva vicino. Proprio lui, nei cui confronti la vita era stata spesso beffarda. E il destino, questa volta, è stato davvero crudele. Troppo crudele. Tanto da strapparlo via per sempre dai suoi affetti. A soli 49 anni, in una maledetta mattinata di febbraio. Insieme a due dei suoi adorati figli. Una tragedia immane, quella avvenuta alla galleria Castello tra Grottammare e Pedaso, che non può lasciare indifferenti e che suscita tanta rabbia, perché drammi così non possono e non devono più accadere. “Tennista paralimpico, avvocato, pianista, figlio, marito, papà di tre piccole meraviglie, vulcanico, imprevedibile e in guerra contro la sclerosi multipla”. Si descriveva così, su Twitter, Andrea. Viveva a Montesilvano, ma era conosciuto praticamente ovunque, grazie alle sue straordinarie gesta sportive e alla sua battaglia contro la malattia, che lo colpì a 33 anni, ormai 16 anni fa. “La vita non è bella, è meravigliosa”, ripeteva ogni giorno Andrea. E lo pensava davvero. Nonostante i mille ostacoli che si trovava ad affrontare quotidianamente. Lo sport lo aiutava a superare ogni difficoltà. Il tennis, da sempre, era la sua passione e nell’aprile del 2018 aveva anche raggiunto la posizione numero 29 del ranking ITF, nella categoria riservata ad atleti affetti da disabilità agli arti inferiori e superiori. Silvestrone era anche molto attivo nel sociale e aveva ottenuto la laurea honoris causa in Teoria e Metodologia dell’Allenamento, rilasciato dalla Facoltà di Scienze e Tecniche dello Sport di Isfoa. Uno sportivo straordinario. Un papà meraviglioso. Un uomo eccezionale, capace di reagire ai veri problemi della vita, lasciando insegnamenti dei quali fare tesoro. Sempre. Ciao Andrea. E grazie. Da lassù, insieme ai tuoi figli, continua a collezionare vittorie e ad amare la vita.