SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Morto Harry Shindler, il cittadino di origine britannica che dal 2006 risiedeva a San Benedetto ed era famoso in tutto il mondo per la sua attività di ricerca in merito alle vicende dell’esercito britannico nella Seconda Guerra Mondiale. Viveva a Porto d’Ascoli.
Aveva spento 101 candeline lo scorso 17 luglio. E in occasione del centesimo complenno, nell’estate 2021, ad Harry gli erano arrivati gli auguri della Regina Elisabetta. Shindler aveva dedicato la sua vita a fare il “detective della memoria”, studiando e ricercando atti, articoli di giornale, documenti, qualsiasi cosa che possa servire a dare informazioni su persone e fatti della Seconda Guerra Mondiale su cui è calato il silenzio.
Risolvere i misteri della guerra e la ricerca di parenti scomparsi gli è valso il titolo de “il cacciatore dei ricordi”, quei ricordi che trasmette a migliaia di giovani parlando nelle scuole e in conferenze per mantenere viva la memoria degli eventi accaduti durante la Guerra e che ha trasfuso in due libri, “Roma ricorda i suoi liberatori” e “La mia guerra non è finita”.
Schindler aveva partecipato come soldato alla Seconda Guerra Mondiale, protagonista dello sbarco di Anzio in Italia. Proprio per questo ha stretto amicizia con l’ex cantante dei Pink Floyd Roger Waters, il cui padre perì proprio ad Anzio.
A Harry Shindler è stata conferita nel 2012 la cittadinanza onoraria di San Benedetto del Tronto “per aver dedicato la vita prima alla liberazione del nostro Paese dal giogo nazifascista, poi alla preziosa e instancabile opera di salvaguardia del ricordo di ciò che è accaduto e che non dovrà più accadere”.
NOTA DEL SINDACO SPAZZAFUMO
Rivolgo un pensiero commosso ed affettuoso ad Harry Shindler, cittadino onorario di San Benedetto del Tronto dal 2012.
La sua è stata una vita lunga e piena, vissuta nel segno di obiettivi nobilissimi e alti da perseguire che ne hanno fatto una figura di riferimento per tutti coloro che hanno a cuore i diritti civili. Le sue battaglie, condotte anche quando l’età gli avrebbe permesso di fermarsi (basti pensare alle più recenti iniziative per contrastare la Brexit avviata dal suo Paese o per consentire ai cittadini britannici all’estero di esercitare il diritto di voto), sono e saranno di esempio per tutti coloro che non si rassegnano alle ingiustizie.
Preziosissima la sua opera tesa a mettere in contatto persone o parenti di protagonisti di vicende di guerra o a fare luce su episodi misconosciuti della lotta di liberazione condotta dagli Alleati e dalle forze della resistenza. Lui che, poco più che ventenne, sbarcò ad Anzio con tanti altri ragazzi per liberare l’Italia.
Doverosamente gli fu conferita la cittadinanza onoraria il 18 giugno, anniversario della Liberazione della città, “per aver dedicato la vita prima alla liberazione del nostro Paese dal giogo nazifascista, poi alla preziosa e instancabile opera di salvaguardia del ricordo di ciò che è accaduto e che non dovrà più accadere“.
Sono stato felice e onorato di aver partecipato, nel luglio scorso, alla festa organizzata in occasione del suo 101esimo compleanno.