ANCONA – Promesse di rendimenti rapidi, costanti ed elevati, oltre il 10% annuo, che in realtà venivano ripagati agli ignari investitori con fondi raccolti presso nuovi clienti, secondo le dinamiche del cosiddetto “schema Ponzi”. Con l’operazione denominata “Ghost Broker“, i finanzieri del comando provinciale di Ancona hanno accertato un’illecita raccolta di risparmio per circa 15 milioni di euro in 5 anni: su ordine del gip di Ancona, richiesto dalla procura di Ancona, le Fiamme gialle hanno eseguito quattro misure cautelari tra cui una agli arresti domiciliari e tre obblighi di dimora; sono state sequestrate due società per un valore stimato di 18 milioni di euro fra quote, beni e risorse finanziarie . La maxi-operazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona ha disarticolato un rete di promotori finanziari che raccoglieva risparmio per ingenti importi, da investitori inconsapevoli, senza la prescritta autorizzazione. Numerose e rilevanti le movimentazioni bancarie sospette: in focus circa 500 contratti di sottoscrizione di prodotti finanziari, secondo l’accusa, strumentali al procacciamento dei clienti, offerti da una società con apparente sede a Londra, sede secondaria a Roma e unità operative nelle Marche e nel Lazio, grazie alla compiacenza di una fitta rete di uffici e promotori sparsi sul territorio nazionale. Grazie alla società ‘madre’, gli indagati avrebbero esercitato una fiorente attività di raccolta abusiva del risparmio promuovendo l’illecita compravendita di azioni della società londinese che avrebbe celato lo schema fraudolento “Ponzi”. Gli elevati interessi promessi, secondo l’accusa, i sono risultati assolutamente incompatibili con l’assenza di un effettivo piano di investimento e di una reale e attiva struttura amministrativa nella capitale inglese, risultata, all’esito delle indagini svolte anche in ambito europeo, un mero recapito di corrispondenza.