Nel pomeriggio di ieri un gruppo di detenuti di nazionalità albanese e italiana hanno iniziato una violenta rissa, armati di bastoni ricavati dai piedi dei tavoli e altre armi di fortuna, in cui è stato coinvolto un agente di Polizia Penitenziaria. Ancora da chiarire le causa e le dinamiche della rissa. Trasportati d’urgenza al Pronto Soccorso del Mazzini oltre all’agente anche alcuni detenuti. L’agente ha avuto la peggio con 20 giorni di prognosi da rivalutare.
È la seconda rissa che avviene in pochi giorni. La segretaria provinciale del SINAPPE commenta:
“Assistiamo quotidianamente ad un’escalation di violenza inaudita nelle carceri non solo abruzzesi ma di tutta Italia.
I poliziotti non hanno strumenti e piani operativi idonei ad affrontare il comportamento sempre più facinoroso dei detenuti allo sbando e pertanto diviene quasi impossibile operare in nome e per conto dello Stato, così come sarebbe d’obbligo, per far rispettare quelle stesse leggi che lo Stato si è dato.
È tempo che questo Governo adotti quei provvedimenti che già prometteva quando era all’opposizione.
Serve una riforma del modello custodiale, un modello che non può derivare dalle carceri del nord Europa dove non esistono certi fenomeni che da noi sono radicati e difficilmente estirpabili. Strumenti come il taser, le bodycam e piani operativi che forniscano l’esatto range di azione per i poliziotti i quali saprebbero come agire senza rischiare di incorrere in procedimenti penali a loro carico. Ciò ostacolerebbe il disegno di molti detenuti che per compiere le loro malefatte approfittano della paura degli operatori di incappare in procedimenti penali.
Ci auguriamo che ciò avvenga in tempi brevi e che la direzione del Castrogno prenda seri provvedimenti affinché non si ripeta un evento di questo genere. Esprimiamo solidarietà al collega contuso e ringraziamo il personale che ha operato affinché fosse mantenuto l’ordine e la sicurezza dell’istituto e al pronto soccorso.”