“Basta promesse, è ora di intervenire”. Sit-in di protesta degli alluvionati della vallata Misa e Nevola, a sei mesi da quel terribile 15 settembre 2022, quando l’ondata di maltempo e il dissesto idrogeologico causarono l’inondazione di un vasto territorio di oltre 40 km, da Serra de’ Conti fino a Senigallia, ma anche nell’hinterland di Pesaro Urbino, provocando 13 vittime – un corpo non è stato ancora recuperato – e danni stimati per circa 2-3 miliardi di euro. Oggetto delle proteste lo stato di fiumi e argini, che ancora attendono di essere messi in sicurezza. “Siamo per qui per chiedere alla Regione Marche di intervenire al più presto – spiega Massimo Petrolati, presidente “Comitato tra 2 fiumi” – perché non bastano le promesse di fare quello che il comitato ha chiesto, è ora di intervenire”. “Il 90% dei percorsi dei fiumi Misa e Nevola – continua Andrea Morsucci, componente del Comitato tra 2 fiumi – è completamente pieno di detriti, sabbia, alberi, pieno fino agli argini. È qui che bisogna intervenire prima di progettare le vasche di espansione o altri interventi: altrimenti ci saranno altre alluvioni e saranno disastri già annunciati”.