SAN BENEDETTO DEL TRONTO – C’è una fotografia che più delle altre rimane in testa dopo l’ennesima particolarissima domenica della Samb. Più dello stadio Riviera delle Palme vuoto (si gioca a porte chiuse, per i fatti di due partite fa con il Porto d’Ascoli, in tribuna solo manciate di addetti ai lavori), per una squadra, quella di Manolo Manoni, che si è già incamminata verso gli ultimi due mesi di stagione sola, senza l’appoggio della parte più calda della tifoseria. Più del contestatissimo presidente Roberto Renzi, inadempiente eppure sempre in piedi, ancora qui, come accade da tre partite, e stavolta fino alla fine (meno il recupero). Più dei due rigori parati da Francesco Marone, fanno sette in totale in carriera, niente male per un numero 1 che era fermo da quasi un anno. Più del mucchione rossoblù sotto la vetrata ra la curva nord e la tribuna, dopo il gol di Federico Cardella, a spezzare un digiuno che durava dal 4 dicembre, Samb-Matese 1-2, quando proprio il numero 7 fallì un tiro dagli 11 metri.
Ebbene quella foto piantata in testa è Cardella, svestito, via la maglia dopo la sesta rete in campionato. Dopo l’inevitabile ammonizione. A petto nudo, a muscoli tesi, braccio alzato verso la tribuna, per un gesto rivolto a chissà chi. A Renzi? Forse. Nessuno ce lo potrà mai confermare. Di sicuro il presidente rossoblù lo raccoglie, risponde allo stesso modo. Dopo essere sceso dal secondo al primo anello, per non vedere il tentativo di trasformazione del suo attaccante, o forse per vederlo da solo. Sembra logico interpretarlo così. Un ulteriore segnale di disgelo dopo settimane di tensione tra giocatori e proprietà, di appelli caduti nel vuoto e telefonate, pure. Di tre-comunicati-tre per minacciare lo sciopero: a febbraio, mica un anno fa. E poi però siamo a marzo. Si gioca, avanti lo stesso, in campo fino alla fine (fuori solo Torromino e Lulli, che hanno chiuso 15 giorni fa).
Proprio in questo mese sono arrivati 7 punti (contro Porto d’Ascoli, Roma City e Vastese, senza prendere gol). Più in generale eccone 10 nelle ultime cinque gare (12 in nove con Manoni, sconfitto due volte al pronti via in rossoblù). Insomma, una Samb che nonostante tutto – silenzio stampa, allenamenti a porte chiuse, coprifuoco, assenza o quasi del tifo – è ripartita. E i contrasti con Renzi? Frustati da quel braccio a mo’ di bandiera, da sventolare dopo un’altra domenica follemente rossoblù.
Ora la sosta. Si riprenderà il 2 aprile a Termoli.