SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’ennesima rata degli equo indennizzi pagata, come previsto. Se l’ambiente ha già staccato la spina alla Samb di Roberto Renzi (lo zoccolo duro del tifo diserterà fino al termine della stagione), il presidente rossoblù prosegue a rispettare le scadenze tassative. Quelle che, in caso contrario, non gli permetterebbero di iscriversi al prossimo campionato.
Nelle ultime ore l’Associazione italiana calciatori ha confermato che Renzi ha provveduto a saldare la prima trance dei lodi arbitrali di due ex rossoblù (gestione Domenico Serafino) andati a sentenza a fine febbraio. Poche migliaia di euro, in realtà. Entro marzo, poi, scadrà la più consistente terza rata relativa ai 6 lodi conciliati l’anno scorso. Strategia ormai chiara: pagare solo il necessario. Per l’attuale squadra, che al netto delle minacce di sciopero ha già deciso di tirare dritto (meno Lulli e Torromino), l’obbligo dei rimborsi spese (fermi a ottobre 2022) è a fine giugno, prima non si rischia nulla.
In attesa che si chiarisca il futuro della Samb di Renzi, l’immobiliarista romano – tornato allo stadio da tre partite, ma solo (come i giocatori) – continua a tenere duro.