È attivo di nuovo dal 20 marzo, dopo tre anni di stop a causa della pandemia, il centro diurno per malati di Alzheimer presso il presidio di comunità di Montegranaro e stamattina c’è stata l’inaugurazione ufficiale voluta dal commissario dell’Ast di Fermo, Roberto Grinta. Un’occasione per vedere la struttura e per fare il punto sulle malattie neurodegenerative che fanno registrare un’incidenza in provincia di quasi 3 mila casi. I posti per i pazienti sono solo 20, ma “rappresentano comunque un aiuto significativo per famiglie e malati”, come ha detto il primario di Neurologia del Murri, Patrizio Cardinali, “seppur non sufficiente al fabbisogno di una popolazione che invecchia e che quindi presenta sempre più spesso patologie di questo tipo”.
A testimoniare quanto questo centro e il servizio che svolge siano preziosi, ci sono state anche le esperienze che alcuni familiari dei pazienti hanno voluto condividere con la platea di medici, sanitari, volontari e giornalisti, mettendo in evidenza come le attività svolte durante il giorno, aiutino non solo le condizioni fisiche e psichiche dei malati di Alzheimer, ma anche la qualità stessa della loro vita che si arricchisce di socialità ed affetti che combattono l’inevitabile isolamento che certe patologie implicano.
La riapertura del centro di Montegranaro rappresenta l’orientamento della direzione sanitaria che, seguendo una delle linee guida della riforma sanitaria varata dal governo regionale lo scorso agosto, punta su una medicina del territorio, sempre più prossima ai bisogni dell’utenza.