Bisognerà attendere le decisioni di Governo e Regione e soprattutto la garanzia di risorse finanziarie prima che Sant’Egidio alla Vibrata possa avviare i lavori di adeguamento sismico nelle scuole cittadine.
E’ una situazione paradossale quella del Comune vibratiano, escluso dal Decreto Sisma e quindi tagliato fuori dagli aiuti riconosciuti alle aree colpite dal terremoto 2016 e 2017. Paradossale perché qui, nessuna scuola è stata dichiarata inagibile eppure l’indice di sicurezza sismica è molto basso. Una circostanza che non obbliga le amministrazioni a chiudere i plessi ma che impone ai sindaci di programmare interventi edilizia di miglioramento sismico. Lo sa bene il primo cittadino di Sant’Egidio, Elicio Romandini, che ha già pronte sul tavolo diverse soluzioni. Una di queste riguarda la scuola elementare. Tre, invece, le diverse opzioni per il futuro della scuola media: adeguamento, demolizione oppure dislocamento: “I progetti sono pronti e abbiamo tre soluzioni: adeguare l’edificio esistente con un costo di 3 milioni e 600 mila euro, demolirlo completamente e ricostruirlo ex novo costerebbe 4 milioni di euro oppure dislocarlo presso l’ex campo sportivo. Attendiamo il via libera del governo mentre nei prossimi giorni avremmo un incontro con i rappresentanti in Regione.”