PESARO – Una delle principali criticità della sanità, nel nord delle Marche, riguarda le liste d’attesa e la mobilità passiva verso la Romagna. Problemi che con la riforma sanitaria e la creazione dell’Azienda Sanitaria Territoriale 1 non sono ancora stati risolti, anzi risulterebbe un peggioramento. E’ quanto denuncia il Movimento Cinque Stelle che nel weekend ha organizzato banchetti a Pesaro e Gabicce. Stand informativi che proseguiranno la prossima settimana a Vallefoglia, Fossombrone e Urbino. La proroga fino al 31 maggio dei commissari ai vertici delle nuove Aziende sanitarie territoriali viene visto come un segnale di ulteriore stallo della sanità regionale. “Nella provincia pesarese – dice la consigliera regionale M5S Marta Ruggeri, insieme alla consigliera comunale di Pesaro Claudia Vanzolini – zona strategica per arginare la mobilità passiva verso la vicina Romagna, si assiste al depotenziamento dei servizi nei piccoli ospedali, ad una sempre maggior carenza di personale ospedaliero e in particolare in Pronto Soccorso, ad un ricorso al privato sempre più consistente, sia in termini di diagnostica che di personale sanitario assunto a gettone dalle cooperative. Il cronoprogramma del nuovo ospedale di Pesaro è già in ritardo, i posti letto saranno comunque inferiori alla media delle altre province, le guardie mediche ancora a singhiozzo, o proprio assenti in alcuni comuni. Le liste di attesa si sono ulteriormente allungate e i servizi territoriali sulla salute mentale arrancano rispetto alla domanda”. “La sanità pubblica marchigiana, a quasi tre anni dall’insediamento della nuova Giunta, è arrivata a una profonda crisi di sistema – sottolinea il consigliere pesarese M5s Lorenzo Lugli – Si moltiplicano le voci di protesta che sottolineano come una parte rilevante dei servizi pubblici che fino a poco tempo fa erano gestiti dal Servizio sanitario nazionale, sono di fatto demandati o garantiti dal privato. I problemi che stanno mettendo a rischio la salute dei cittadini sono molteplici e tra i principali segnaliamo da tempo la carenza di personale medico e infermieristico, la mancanza di attrezzature e spazi adeguati, la lentezza nelle pratiche amministrative, le liste d’attesa interminabili per visite, esami e interventi chirurgici in un quadro generale di scarsa qualità delle prestazioni sanitarie offerte. In particolare, la situazione delle strutture ospedaliere nella regione Marche è particolarmente critica. Si registrano infatti mancanza di letti per i pazienti che sommata ad una cronica carenza di personale qualificato, si traduce in ritardi nelle diagnosi, nelle terapie e persino nella prescrizione di farmaci. Ma non sono solo le strutture ospedaliere ad essere in difficoltà: la situazione delle guardie mediche e degli ambulatori territoriali è altrettanto allarmante. In questo contesto di crisi del sistema sanitario regionale, diventano sempre più urgenti tutti quegli interventi strutturali per ristabilire un servizio di qualità per la popolazione. Sono necessari maggiori investimenti e soprattutto una maggiore attenzione rivolta ai cittadini, alle loro esigenze e necessità al fine di garantire il diritto alla salute e di migliorare la qualità dei servizi erogati. Chiediamo all’amministrazione regionale di tenere fede alle promesse fatte in sede di campagna elettorale. Ma forse erano solo parole”.