SENIGALLIA – In questa abitazione di via del Lavoro 18 trovò la morte Aldo Cicetti.
Era il 3 maggio 2014, giorno dell’alluvione ed Aldo assieme alla moglie era in questa casa di Borgo Bicchia quando il Misa li ha improvvisamente sorpresi.
La donna riuscì a mettersi in salvo, mentre Aldo – nonostante si sia aggrappato ad un soccorritore – è stato strappato via dalla forza del fiume.
Quel maledetto giorno, i coniugi Cicetti avevano atteso oltre tre ore, prima che qualcuno andasse a salvarli.
Erano intrappolati in casa con l’acqua che aveva invaso l’abitazione, quando poi arrivò un cittadino per liberarli.
Dopo 9 anni, il processo per l’alluvione, trasferito a l’Aquila, ha subito l’ennesimo stop e tornerà all’udienza preliminare.
E Franco Cicetti, il figlio di Aldo, si sente preso in giro, teme di non riuscire più ad avere giustizia per il padre e di non sapere di chi sono le colpe dell’alluvione.
FRANCO CICETTI figlio di Aldo vittima dell’alluvione 2014
“Mi sento rassegnato, perché penso che tutto andrà in abbandono ed a rotoli, senza stabilire di chi sono le colpe. Mia madre vive nella rassegnazione e con i dispiaceri, senza credere nella giustizia, che secondo me non c’è”.
Per la morte di Aldo Cicetti la famiglia non ha ricevuto alcun risarcimento e senza un colpevole rischia di non riceverlo mai.
FRANCO CICETTI figlio di Aldo vittima dell’alluvione 2014
“Il giorno del funerale mi dissero tutti non ti abbandoneremo mai, mentre da quel giorno non ho visto più nessuno e non c’è stato nessun riscontro”.
Ora Franco abita a Bettolelle ed il 15 settembre scorso ha subito l’ennesimo danno dall’alluvione, mentre in questa casa non ci vive più nessuno, dopo tanti soldi spesi e scarsissimi rimborsi ottenuti da 9 anni a questa parte.
FRANCO CICETTI figlio di Aldo vittima dell’alluvione 2014
“Sta alla giustizia entrare nelle nostre teste, per capire come ci sentiamo”.
SENIGALLIA – In questa abitazione di via del Lavoro 18 trovò la morte Aldo Cicetti.
Era il 3 maggio 2014, giorno dell’alluvione ed Aldo assieme alla moglie era in questa casa di Borgo Bicchia quando il Misa li ha improvvisamente sorpresi.
La donna riuscì a mettersi in salvo, mentre Aldo – nonostante si sia aggrappato ad un soccorritore – è stato strappato via dalla forza del fiume.
Quel maledetto giorno, i coniugi Cicetti avevano atteso oltre tre ore, prima che qualcuno andasse a salvarli.
Erano intrappolati in casa con l’acqua che aveva invaso l’abitazione, quando poi arrivò un cittadino per liberarli.
Dopo 9 anni, il processo per l’alluvione, trasferito a l’Aquila, ha subito l’ennesimo stop e tornerà all’udienza preliminare.
E Franco Cicetti, il figlio di Aldo, si sente preso in giro, teme di non riuscire più ad avere giustizia per il padre e di non sapere di chi sono le colpe dell’alluvione.
FRANCO CICETTI figlio di Aldo vittima dell’alluvione 2014
“Mi sento rassegnato, perché penso che tutto andrà in abbandono ed a rotoli, senza stabilire di chi sono le colpe. Mia madre vive nella rassegnazione e con i dispiaceri, senza credere nella giustizia, che secondo me non c’è”.
Per la morte di Aldo Cicetti la famiglia non ha ricevuto alcun risarcimento e senza un colpevole rischia di non riceverlo mai.
FRANCO CICETTI figlio di Aldo vittima dell’alluvione 2014
“Il giorno del funerale mi dissero tutti non ti abbandoneremo mai, mentre da quel giorno non ho visto più nessuno e non c’è stato nessun riscontro”.
Ora Franco abita a Bettolelle ed il 15 settembre scorso ha subito l’ennesimo danno dall’alluvione, mentre in questa casa non ci vive più nessuno, dopo tanti soldi spesi e scarsissimi rimborsi ottenuti da 9 anni a questa parte.
FRANCO CICETTI figlio di Aldo vittima dell’alluvione 2014
“Sta alla giustizia entrare nelle nostre teste, per capire come ci sentiamo”.
SENIGALLIA – In questa abitazione di via del Lavoro 18 trovò la morte Aldo Cicetti.
Era il 3 maggio 2014, giorno dell’alluvione ed Aldo assieme alla moglie era in questa casa di Borgo Bicchia quando il Misa li ha improvvisamente sorpresi.
La donna riuscì a mettersi in salvo, mentre Aldo – nonostante si sia aggrappato ad un soccorritore – è stato strappato via dalla forza del fiume.
Quel maledetto giorno, i coniugi Cicetti avevano atteso oltre tre ore, prima che qualcuno andasse a salvarli.
Erano intrappolati in casa con l’acqua che aveva invaso l’abitazione, quando poi arrivò un cittadino per liberarli.
Dopo 9 anni, il processo per l’alluvione, trasferito a l’Aquila, ha subito l’ennesimo stop e tornerà all’udienza preliminare.
E Franco Cicetti, il figlio di Aldo, si sente preso in giro, teme di non riuscire più ad avere giustizia per il padre e di non sapere di chi sono le colpe dell’alluvione.
FRANCO CICETTI figlio di Aldo vittima dell’alluvione 2014
“Mi sento rassegnato, perché penso che tutto andrà in abbandono ed a rotoli, senza stabilire di chi sono le colpe. Mia madre vive nella rassegnazione e con i dispiaceri, senza credere nella giustizia, che secondo me non c’è”.
Per la morte di Aldo Cicetti la famiglia non ha ricevuto alcun risarcimento e senza un colpevole rischia di non riceverlo mai.
FRANCO CICETTI figlio di Aldo vittima dell’alluvione 2014
“Il giorno del funerale mi dissero tutti non ti abbandoneremo mai, mentre da quel giorno non ho visto più nessuno e non c’è stato nessun riscontro”.
Ora Franco abita a Bettolelle ed il 15 settembre scorso ha subito l’ennesimo danno dall’alluvione, mentre in questa casa non ci vive più nessuno, dopo tanti soldi spesi e scarsissimi rimborsi ottenuti da 9 anni a questa parte.
FRANCO CICETTI figlio di Aldo vittima dell’alluvione 2014
“Sta alla giustizia entrare nelle nostre teste, per capire come ci sentiamo”.