SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo i tesserati rossoblù (mister Manolo Manoni, ma non solo), tocca a quelli orange. Samb-Porto d’Ascoli (0-0) del 5 marzo scorso ancora sotto la lente d’ingrandimento della Procura federale, dopo l’esposto presentato dal presidente Roberto Renzi. Il prossimo 31 maggio, infatti, sarà ascoltato il collega Vittorio Massi (nella foto).
Fu una settimana ad alta tensione, quella. Con i tifosi della Samb a chiedere alla squadra (senza rimborsi spese da ottobre), nell’antivigilia, di mantenere fede alla promessa di sciopero e quindi non scendere in campo, oltre al tentativo, nell’immediato pre-gara, di fermare il pullman diretto nella pancia del Riviera delle Palme. Tutto inutile: alla fine si chiamarono fuori solo Lulli e Torromino, da quel momento ai margini.
Massi, d’altro canto, proprio in quella settimana ha avviato il nuovo progetto rossoblù (un nome sul tavolo: San Benedetto Calcio), appoggiato dallo zoccolo duro della tifoseria, dopo un incontro tra le parti, presentandosi a Roma dal presidente federale Gabriele Gravina. Da lì siamo alle settimane successive, all’ex Massimiliano Fanesi precettato come consulente esterno, alle prime scelte Stefano De Angelis per il ruolo di direttore sportivo e Mirko Cudini come allenatore.
Ma molto dipenderà dai prossimi sviluppi. Con Renzi, al solito, di rincorsa per non affondare e Massi pronto, in ogni caso (difficile a questo punto fare marcia indietro), a lanciarsi in questa nuova avventura.