Un’associazione fondata da un uomo di 43 anni di Ancona è finita al centro delle indagini dopo aver condotto attività abusive di vigilanza e sicurezza privata nella città. Nonostante avesse ricevuto un rifiuto da parte della Prefettura di Ancona per la richiesta di iscrizione come “associazione tra cittadini non armata” (ex Dm 8.8.2009), l’associazione aveva recentemente attivato una serie di attività illegali di sorveglianza nelle principali vie cittadine, promuovendole anche sui social media. Queste attività sono state scoperte dalla Squadra Amministrativa e di Sicurezza della Divisione Pas della Questura di Ancona.
Oltre ai servizi di sorveglianza abusivi, l’associazione pubblicizzava un’attività continuativa di vigilanza e sicurezza privata, conosciuta come “portierato” o “cortesia”, che veniva offerta a pagamento a beneficio di esercenti pubblici, in violazione della legge (Rd 773/1931). Il presidente dell’associazione e un’altra associata sono stati deferiti il 5 maggio per violazioni delle norme del Testo unico per le leggi di pubblica sicurezza, in quanto svolgevano attività di vigilanza privata senza aver ottenuto l’autorizzazione prefettizia necessaria. L’informazione sulla deferimento è stata resa pubblica solo oggi.
Il 16 maggio è stata eseguita una perquisizione su ordine del Procuratore di Ancona nei confronti degli indagati. Durante la perquisizione, sono stati sequestrati diversi oggetti, tra cui divise, gagliardetti, tessere di iscrizione all’associazione, spray al peperoncino e una pistola ad aria compressa. Inoltre, è stato rinvenuto un furgone verde militare, adibito ad ufficio mobile, che custodiva uno sfollagente telescopico nero in acciaio, simile a quelli in dotazione ai Carabinieri.
Le attività abusive, che includevano anche operazioni notturne, venivano svolte da personale che indossava uniformi identiche a quelle dei corpi paramilitari e si avvaleva dell’uso di una body cam. Queste attività illegali venivano promosse come “servizi di deterrenza o di cortesia”, e gli operatori venivano presentati come “osservatori di sicurezza urbana ed ambientale”.
L’indagine in corso mira a scoprire l’entità e la portata delle attività illegali svolte dall’associazione, nonché a individuare eventuali complici o connessioni con altri soggetti. Le autorità competenti stanno lavorando per garantire che la legge sia rispettata e per tutelare la sicurezza dei cittadini nella città di Ancona.