“Decidere di chiudere un’azienda efficiente che oltretutto aveva bilanci e conti in ordine certamente non aiuterà la provincia di Pesaro Urbino ad abbattere le liste di attesa sia per i ricoveri programmati che per la specialistica ambulatoriale, togliendo ai pazienti quello che in questi anni ha rappresentato un punto di riferimento in termini di servizi sanitari e risposte ai bisogni di salute”. L’ex presidente della Regione Marche e membro della direzione regionale del Pd, Luca Ceriscioli attacca la giunta guidata dal suo successore Francesco Acquaroli che, nella riforma del servizio sanitario, ha chiuso l’azienda ospedaliera Marche Nord incorporandola nell’Azienda sanitaria territoriale di Pesaro Urbino. Ceriscioli definisce l’azione della “giunta regionale di destra” sulla vicenda Marche Nord una “rapina a questo territorio”. “Tempi di attesa in pronto soccorso, tempi di attesa per ricoveri, esami diagnostici eseguiti in tempi congrui con macchinari di elevata tecnologia e non obsoleti – dice l’ex presidente della Regione – ed ancora tassi non elevati di degenza ad alto rischio di inappropriatezza , ricovero dei pazienti nel reparto giusto per la loro patologia, tempi di attesa allineati tra l’ingresso in ospedale per un intervento chirurgico all’intervento chirurgico stesso, sono solo alcuni degli indicatori dell’inchiesta del quotidiano nazionale uscito questa settimana e che vedono, l’ormai ex azienda ospedaliera Marche Nord, primeggiare a livello nazionale. Dei 53 ospedali esaminati nove hanno un livello di performance alto e Marche Nord è tra questi – sottolinea Ceriscioli -. Un risultato importante anche proprio relativamente al ruolo che fino ad ora l’ex azienda ospedaliera ha rappresentato per questo territorio, una importante barriera per la mobilità passiva verso la Romagna con la capacità di attrarre professionisti ed eccellenze sanitarie e ospedaliere di secondo livello. Decidere di chiudere un’azienda efficiente che oltretutto aveva bilanci e conti in ordine certamente non aiuterà questa provincia all’abbattimento delle liste di attesa sia per i ricoveri programmati che per la specialistica ambulatoriale, togliendo ai pazienti di Pesaro e Urbino quello che in questi anni ha rappresentato un punto di riferimento in termini di servizi sanitari e risposte ai bisogni di salute. A questo punto mi chiedo quali siano i reali obiettivi di questa giunta di destra – conclude l’esponente dem – e quale siano i progetti sanitari per questa provincia per i prossimi due anni. Al momento si vedono solo le macerie di una sanità ridotta sul lastrico con meno fondi, meno personale, meno servizi. In campagna elettorale hanno raccontato che chiudere marche nord avrebbe significato riaprire gli ospedali delle aree interne. L’ennesima promessa da marinaio”.