La tensione rimane alta nel carcere di massima sicurezza di Sulmona, dove si è verificato un episodio che ha quasi sfiorato la tragedia. Un detenuto avrebbe tentato di aggredire un agente penitenziario utilizzando una lametta da barba del tipo consentito. Grazie all’intervento tempestivo degli uomini in divisa, è stato possibile evitare il peggio. L’agente è stato assistito sul posto, mentre il motivo dell’aggressione è ancora da chiarire.
“Ci chiediamo fino a che punto le aggressioni nei confronti degli appartenenti dello Stato dovranno spingersi prima che qualcuno si renda conto delle condizioni in cui sono costretti a lavorare gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria?”, interviene Gaetano Consolati, sindacalista della Uil. “Di cosa devono ancora essere costretti a sopportare ogni giorno madri e padri che, con dignità, indossano la divisa con orgoglio per portare a casa uno stipendio onesto nella speranza di terminare il loro turno di lavoro incolumi? Quando qualcuno a livello decisionale interverrà a favore di noi servitori dello Stato?”, continua Consolati.
Il sindacalista Uil sottolinea l’importanza di salvaguardare, difendere e proteggere gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria, che svolgono un ruolo fondamentale nella gestione delle carceri e nella tutela della sicurezza pubblica. È necessario prendere seriamente in considerazione le condizioni di lavoro e la sicurezza degli operatori penitenziari, al fine di garantire un ambiente di lavoro adeguato e sicuro.
La recente aggressione rappresenta un ulteriore allarme sul fronte della sicurezza all’interno delle strutture penitenziarie. È auspicabile che le istituzioni competenti intervengano prontamente per garantire la tutela degli operatori penitenziari e adottare misure concrete per prevenire situazioni di pericolo simili in futuro.
La Polizia Penitenziaria svolge un compito di grande responsabilità e necessita di un sostegno adeguato per poter svolgere il proprio lavoro in condizioni sicure ed efficienti. Solo attraverso un impegno concreto e una maggiore attenzione verso il personale penitenziario si potranno creare le condizioni necessarie per un sistema carcerario più equo e sicuro.