ANCONA – “Lo sport è la difesa immunitaria sociale”. É questo il concetto chiave che racchiude il significato del caloroso intervento del ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, oggi ad Ancona a Palazzo Li Madou, al convegno “Marche, sport e società ieri, oggi e…… domani?”, evento conclusivo di un ciclo di 4 incontri territoriali dedicati soprattutto al tema della inclusività nello Sport e organizzato dalla Scuola regionale dello Sport del Coni Marche, in collaborazione con il Cip regionale Marche e la Fondazione Gabriele Cardinaletti Onlus di Jesi, con il patrocinio dell’Ussi Marche.
“Da questo incontro – ha proseguito il Ministro– ho tratto molti spunti e riflessioni ed emerge un fatto fondamentale: lo stimolo e la consapevolezza di ciò che c’è ma anche la lucidità di riconoscere ciò che manca. Un contributo molto importante all’Agenda futura del Governo in spirito di piena collaborazione con il governo regionale, il CONI e il CIP. Qui nelle Marche trovo un terreno fertile non solo all’inclusività ma anche alla coesione, a ricominciare anche dopo la pandemia, con una visione concreta e una capacità progettuale per superare tutte le differenze e le distanze che ci sono tra quello che vorremmo e quello che è la realtà. In questa regione siamo molto avanti rispetto ad altri territori, ma c’è anche tanta voglia di innalzare il livello di civiltà e di benessere attraverso lo Sport. Oggi qui ci siamo presi tutti delle responsabilità – ha continuato il ministro Andrea Abodi – e io per primo un sincero impegno ad assicurare misure finanziarie in grado di abbattere non solo le barriere architettoniche, ma anche quelle culturali ed economiche. Il prossimo mese uscirà il bando “Sport e periferie” che potrà essere un concreto contributo al miglioramento delle strutture, ma occorre anche una ricognizione del numero delle palestre a cominciare dalle Scuole facendo emergere i margini di miglioramento, lavorando in armonia con istituzioni, categorie, società e associazioni sportive anche attraverso le funzioni dell’Osservatorio dello Sport“.
Obiettivo del convegno era fare il punto sullo stato di avanzamento del processo di inclusione in atto nelle Marche attraverso lo sport e valutare lo sviluppo del sistema per comprendere al meglio se la strada intrapresa è da continuare o se esistono diverse soluzioni per ottenere risultati sempre più avanzati.
“Vogliamo valorizzare il grande lavoro svolto dal Coni e dal CIP – ha sottolineato il presidente Francesco Acquaroli – che hanno affrontato temi fondamentali sulle pari opportunità, sull’inclusione, sul ruolo dello Sport. Quella di oggi è stata un’occasione per comprendere appieno il significato dell’evoluzione dello Sport come valore e come potenzialità per la nostra società. Un settore che è cambiato tantissimo e rapidamente ed è fondamentale mettere mano alla legge regionale del 2012, importantissimo farlo insieme a tutti i soggetti sportivi e agli operatori sociali per arricchire il dibattito attorno ad una riforma legislativa che si adegui alle mutate esigenze e si faccia strumento concreto non solo di inclusione sociale, ma anche di un cambiamento culturale. Non sposando tesi ideologiche, ma interpretando i fenomeni in continua evoluzione e per raccogliere le istanze di tutti i territori in una visione di sviluppo unitario”.
É intervenuto anche l’assessore regionale allo Sport, Chiara Biondi per ricordare le azioni che la Regione sta portando avanti nel settore anche relativamente all’inclusività: “Lo Sport per la Regione Marche è un valore determinante per lo sviluppo sociale e stiamo avviando e seguendo molti progetti, non solo di miglioramento degli impianti, ma anche come sostegno all’educazione alla pratica sportiva rivolto ai giovanissimi e un esempio è il progetto “Marche in movimento”.
Il convegno era moderato da Andrea Carloni, presidente USSI Marche e autore anche dei video che hanno sintetizzato, nel corso del convegno, le riflessioni emerse negli incontri di Fano, Civitanova Marche, Fermo e San Benedetto tra le quali una molto significativa, diventata il motto anche dell’incontro di oggi ed espressa da una calciatrice di origini africane, Elizabeth che ha evidenziato atteggiamenti discriminatori nei primi tempi, ma poi con una bellissima metafora ha detto: “Ho smesso di cercare farfalle, ho coltivato i fiori nel mio giardino e le farfalle sono arrivate.“
il convegno ha visto anche i video saluti del presidente del Coni, Giovanni Malagò e del Comitato Paralimpico nazionale Luca Pancalli, gli interventi dei presidenti del Coni Marche, Fabio Luna, del Comitato Italiano Paralimpico-Marche, Luca Savoiardi, della Fondazione G. Cardinaletti, Andrea Cardinaletti e dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, Franco Elisei. Sono intervenute anche Barbara Agostinis, esperta in Diritto sportivo e docente all’Università di Urbino, Carlo Bo e Giorgia Sordoni, pedagogista, presidente della Cooperativa sociale Centro Giovanni XXIII.