Vige il massimo riserbo sulle indagini portate avanti dagli investigatori della Squadra mobile di Perugia diretti e coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini relative alla violenza sessuale subita da due ragazze di Fabriano nella notte tra martedì e mercoledì in una piscina a Ponte San Giovanni. Ma ci sarebbero già elementi decisivi per accertare il prima possibile le responsabilità di quanto denunciato. Il cerchio si stringe grazie al coraggio delle due ragazze di Fabriano che nonostante lo stato di choc hanno fornito elementi importanti agli investigatori. Una ha subito la violenza più terribile, l’altra è stata palpeggiata. Uno dei binari su cui si sta lavorando è quello dei social, in particolare Instagram. Una delle ragazze assistita dall’avvocato fabrianese Ruggero Benvenuto ha raccontato di aver perso i sensi e che quando si è ripresa un ragazzo la stava violentando mentre un altro al teneva ferma. La ragazza in un momento di distrazione dei suoi aguzzini è riuscita a chiamare la polizia e a mettere fine a quell’incubo. Decisivi potrebbero risultare i video delle telecamere di sicurezza intorno alla piscina nonché le tracce del dna. Elementi decisivi per stabilire chi materialmente è stato l’autore della violenza, ma anche degli altri che erano presenti tra palpeggiamenti e partecipazione passiva dell’atto più brutale. Un’esperienza drammatica, la vittima assistita dall’avvocato Benvenuto si trova in uno stato di forte turbamento, non è nelle condizioni di proseguire con la propria attività lavorativa ed è dovuta ricorrere ad un supporto psicologico.