Una nuova tragedia ha colpito l’azienda Sabino Esplodenti, situata nella provincia di Chieti, con un incidente che ha causato la morte di altre tre persone.
Le vittime sono Fernando Di Nella di Lanciano, Giuliano Romano di Casalbordino e Gianluca De Santis è la vittima molisana, aveva 40 anni ed era di Palata (Campobasso). De Santis lascia la moglie e due bambini piccoli.
Un episodio che, inevitabilmente, riporta alla memoria la disgrazia avvenuto nello stesso stabilimento nel dicembre del 2020, quando altri tre lavoratori persero la vita. Il proprietario dell’azienda, Gianluca Salvatore, è tornato da Roma in seguito all’accaduto.
Il Centro Coordinamento dei Soccorsi
Viene seguita in Prefettura, dal Centro Coordinamento dei Soccorsi presieduto dal prefetto vicario di Chieti, Valentina Italiani, la vicenda dell’esplosione. Per ora è stata esclusa per ora la chiusura della ferrovia e dell’autostrada A/14, non ritenute necessarie dal personale tecnico presente sul posto, trattandosi di un episodio contenuto all’interno della struttura che ha regolarmente attivato il Piano di emergenza interno nell’immediatezza. Alcune abitazioni presenti nella zona sono state evacuate nell’immediatezza, la situazione è stata messa in sicurezza. Il Centro Coordinamento dei Soccorsi resta operativo fino a cessata emergenza.
L’Incidente del 2020 e le misure prese dopo
Nel dicembre del 2020, un’esplosione simile a quella di oggi aveva già causato la morte di tre operai all’interno della Sabino Esplodenti. Dopo quel tragico evento, l’azienda aveva adottato misure severe di sicurezza per prevenire futuri incidenti, e il proprietario aveva risarcito le famiglie delle vittime. La ditta si occupa di smaltimento e recupero di polvere da sparo da bonifiche.
La rabbia dei sindacati e delle istituzioni
La notizia di un secondo incidente mortale in meno di tre anni ha scatenato la rabbia e la frustrazione dei sindacati e delle istituzioni locali. Emilio Di Cola, segretario provinciale della Filctem Cgil Chieti, ha dichiarato: “Non è accettabile che si continui a parlare di morti sul lavoro nel 2023, soprattutto in un’azienda dove già tre anni fa c’è stato un incidente”.
Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo, ha sottolineato la necessità di istituire il reato di omicidio sul lavoro per mettere fine a questa serie di tragedie.
Appello del Presidente della Regione Abruzzo
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e ha sottolineato l’importanza di mantenere elevati standard di sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’inchiesta sulle cause dell’esplosione è in corso, e solo allora si potranno stabilire le responsabilità in questa nuova tragedia che ha scosso nuovamente l’azienda Sabino Esplodenti e l’intera comunità dell’Abruzzo.
Domani l’udienza
Mentre alla Sabino Esplodenti di Casalbordino le operazioni di soccorso vanni avanti, è prevista per domani, dinanzi al gup del Tribunale di Vasto, l’udienza preliminare per l’esplosione che il 21 dicembre del 2020. Dieci gli imputati, compresa la società: l’accusa principale, per tutti, è cooperazione colposa in omicidio colposo, per colpa generica cagionata dalla negligenza, imprudenza e imperizia, e per colpa specifica, consistita nella violazione di diverse norme antinfortunistiche. Nel 2020 il fatto avvenne nel primo pomeriggio, durante lo smaltimento di diversi materiali, in particolare miscela incendiaria, povere pirica, polvere nera, razzi di segnalazione, legna impregnata di Tnt, dotazioni nautiche, simulatori di colpo tipo kanonslag, nel locale – forno statico, dove erano stati destinati i tre lavoratori, che morirono sul colpo a causa causa dell’esplosione. Sottoposta a sequestro, la fabbrica rimase ferma per sette mesi, anche per la ferma posizione della procura guidata da Giampiero Di Flioro sulle condizioni di sicurezza sul lavoro. A luglio 2021, ottenuto il dissequestro con il via libera del giudice, le attività erano riprese. Oggi la nuova tragedia.