Otto persone iscritte nel registro degli indagati per l’esplosione alla Esplodenti Sabino di Casalbordino che il 13 settembre scorso ha provocato la morte di tre operai. A due giorni dall’incidente la Procura di Vasto ha deciso di focalizzare l’indagine su sette tra responsabili e dirigenti dell’azienda, numero che sale a otto considerando anche la società – specializzata nello smaltimento di polvere da sparo – come persona giuridica. Si tratta di, Sabino Salvatore, Massimo Salvatore, Marco Salvatore, Giustiniano Tiberio, Barbara Palestini. Per i Salvatore e Carlo Piscopo si tratta del secondo avviso di garanzia nel giro di 3 anni. I quattro sono già sotto processo per l’altro incidente in fabbrica costato la vita nel 2020 ad altri tre operai. I reati ipotizzati sono omicidio colposo aggravato e disastro doloso. Intanto, lunedì 18 settembre è attesa l’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Silvia Di Nunzio sui corpi di Gianluca De Santis, Ferdinando Di Nella e Giulio Romano deceduti nel disastro. Un destino beffardo quello di Romano che il 21 dicembre di tre anni fa riuscì a scampare al disastro che provocò la morte di altri tre colleghi. Le indagini sono coperte dal più stretto riserbo ma da quanto trapela sarebbe stata una granata d’artiglieria a provocare l’incidente. Cosa sia successo e di chi siano le responsabilità sono domande che aleggiano al tribunale di Vasto, dove oggi è ieri stata rinviata al 3 ottobre la prima udienza, davanti al Gup Anna Rosa Capuozzo, per la tragedia del dicembre 2020 e che vede coinvolti dieci imputati.