SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sul finire dell’estate piovono multe sugli chalet della Riviera delle Palme: meno di una decina su oltre 100 stabilimenti, fa sapere la Capitaneria di Porto, ma che stanno alzando un polverone di polemiche. Questo perché dopo che la giunta regionale ha prorogato la stagione fino al 1° ottobre, alcuni stabilimenti sono stati trovati aperti, ma senza il servizio di salvataggio, che a San Benedetto è terminato domenica 3 settembre.
Quindi, dopo i precedenti avvisi recapitati dalla Capitaneria di Porto alle associazioni di categoria in data 12, 14 e 20 settembre, in mattinata sono scattati i controlli e i vari concessionari di spiaggia si sono affrettati a togliere le ultime file di ombrelloni, mandando via i pochi turisti rimasti, anche perché rischiano in prima persone anche dal punto di vista penale.
Da parte sua il comune di San Benedetto del Tronto, con una nota del sindaco Spazzafumo si affretta a ricordare che riguardando la tutela della pubblica incolumità, è di stretta competenza dell’Autorità Marittima. Mentre la società che gestisce il salvamento si dice pronta a riattivare il servizio con tanto di torrette dei baywatch se qualche chalet vuole restare aperto.
Intanto il presidente dell’Itb Italia Giuseppe Ricci, dopo la sanzione rimediata da 1.300 euro, ha già chiesto un incontro con la comandante della Capitaneria di Porto Alessandra Di Maglio e spiega che porterà il tema anche a Roma sui tavoli nazionali: “I nostri politici parlano tanto di destagionalizzazione, ma poi ci ritroviamo a dover mandar via i nostri clienti a settembre. Abbiamo issato le bandiere rosse e i cartelli dell’elioterapia, ma ci hanno detto che non bastano: noi questo lo contestiamo”.
Gli unici a destagionalizzare davvero sembrano essere i vu cumprà che, visti i temporali attesi nel weekend, chiusi gli ombrelloni vendono ombrelli.