ANCONA – Un grave atto intimidatorio si è consumato a Palazzo delle Marche, sede dei gruppi assembleari del consiglio regionale, nei confronti del capogruppo del Partito Democratico Maurizio Mangialardi. Nelle prime ore di venerdì pomeriggio, una o più persone, che al momento rimangono ignote, si sono portate nei pressi del suo ufficio di piazza Cavour e hanno completamente distrutto la porta a calci e pugni, senza lasciare alcun messaggio. Mangialardi, in quel momento assente, ha immediatamente denunciato il fatto al direttore generale Antonio Russi e al presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Dino Latini per tutti gli adempimenti del caso.
“Si tratta di un episodio davvero inquietante – afferma Mangialardi -. Non sappiamo ancora se i protagonisti di questo atto vandalico provengano da fuori o siano interni al palazzo. Posso solo dire che non mi sento assolutamente intimidito. Il mio pensiero è andato ai nostri collaboratori che avrebbero potuto subire le ripercussioni di questa cieca violenza, fortunatamente sfogata solo su una porta”.
“In ogni caso – precisa Mangialardi – non sono disposto a passarci sopra. Mi aspetto che venga fatta luce sull’accaduto e che tutti i gruppi, così come la struttura dirigenziale, collaborino a questo obiettivo. Credo sia interesse di tutti i consiglieri regionali ricostruire con esattezza i fatti e individuare i responsabili, per non avvelenare ulteriormente il clima politico che si respira in questi giorni a causa di certe manovre trasformiste in consiglio. Abbiamo un servizio di guardia e abbiamo i tornelli sia per il personale che per i visitatori. Non dovrebbe essere difficile ricostruire l’elenco delle persone che al momento del fatto erano presenti nel palazzo. L’importante è che nessuno pensi di far passare tutto in cavalleria, perché oggi è andata in frantumi una porta, ma domani?”.