TERAMO – Picchia brutalmente la moglie, anche davanti ai tre figli minori, le impedisce di lavorare, le nega ogni tipo di disponibilità economica, le controlla quotidianamente il telefono, la minaccia di morte e le impone il tipo di abbigliamento da indossare. Lei, però, stanca dopo l’ennesimo episodio, riesce a raccontare tutto alle forze dell’ordine e lui viene arrestato. In carcere, nel teramano, è finito un uomo di 32 anni, accusato di maltrattamenti contro familiari e lesioni personali aggravate. L’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Teramo su richiesta della locale procura, è stata eseguita dai carabinieri proprio in queste ultime ore. Le indagini, condotte in tempi rapidi come previsto dal cosiddetto ‘Codice rosso’, hanno permesso di ricostruire la vicenda. Dopo continui comportamenti finalizzati a isolare e segregare la donna, uno degli episodi più violenti risale allo scorso 12 ottobre: il 32enne, convinto che la moglie fosse nuovamente incinta, in uno scatto d’ira, l’ha colpita con pugni e schiaffi con l’intento di farla abortire, provocandole lesioni alla testa e al corpo. Sono poi scattate le indagini, che hanno portato all’arresto. L’uomo si trova ora nel carcere di Teramo.