ANCONA – “La giustizia è come un treno che è quasi sempre in ritardo”: così la comunità albanese insieme a tanti amici, ma anche politici e rappresentanti delle istituzioni è scesa in piazza Cavour con cartelli e striscioni per Klajdi Bitri, il giovane ucciso il 29 agosto da Fatah Melloul con un colpo di fiocina a Sirolo. Il giovane operaio era intervenuto per salvare la vita ad alcuni amici aggrediti da Fatah per una banale lite sulla viabilità. Il killer, dopo aver colpito al petto il giovane, era poi fuggito in auto sfrecciando via con la compagna a bordo, per poi essere arrestato a Falconara a tarda sera. Sono passati quasi due mesi da quella tragedia. L’assassino si trova in carcere a Montacuto con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.
I funerali di Klajdi si sono svolti in Albania ma in piazza Cavour, sabato pomeriggio, tutta la comunità ha voluto manifestare la sua vicinanza alla famiglia e al fratello Xuliano. Presente al corteo anche l’amico padre di famiglia Danilo Battistoni a cui Klajdi quel giorno salvò la vita. “Una persona così – dice Battistoni – non doveva andare in giro libero. Non è giusto. Io ho perso il mio migliore amico e ora esigo giustizia”.