Anche i big della politica regionale tra i 13 indagati nell’ambito della terza tranche dell’inchiesta sui presunti appalti truccati alla Asl di Pescara, quella che riguarda la gestione dei servizi di radioterapia e il project financing dell’ospedale di Chieti. Un vero e proprio vaso di Pandora quello scoperchiato insieme al cosiddetto “sistema Marinelli”. Tra i destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini, notificato dal pm Andrea Di Giovanni , anche il consigliere regionale dem ed ex assessore alla Sanità Silvio Paolucci, il collega di Forza Italia Mauro Febbo, la consigliera leghista Sabrina Bocchino e l’ex parlamentare del Carroccio Fabrizio Di Stefano. Il filone è quello della gara per il servizio di telemonitoraggio e teleassistenza a servizio dell’Adi della Asl di Pescara, nel quale non è coinvolto Marinelli, ma una dirigente della sanità, Tiziana Petrella, e della gestione dei servizi di radioterapia e diagnostica integrata dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti. Secondo la ricostruzione della Procura di Pescara il ruolo dei politici coinvolti sarebbe stato determinante perché avrebbero garantito a Marinelli uno spazio di manovra nelle gare, ma avrebbero tenuto anche le orecchie ben aperte sulle indiscrezioni che filtrano da palazzo di giustizia in cambio di finanziamenti per la campagna elettorale, regali di lusso e posti di lavoro per amici e conoscenti. La chiusura delle indagini preliminari riguarda oltre a Vincenzo Marinelli e Tiziana Petrella, Antonio Verna, funzionario della Asl e componente della commissione aggiudicatrice della gara per il servizio di telemonitoraggio, Corrado Greco, dipendente del consorzio Sgs ed ex segretario nello staff dell’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci, Pasquale Sentenza, uomo di fiducia di Vincenzo Marinelli e il dirigente del Comune di Pescara Guido Dezio. Ancora Vittorio Forte, imprenditore avezzanese e Tiziana Sestini.