CERRETO D’ESI – Una folla in lacrime ha raggiunto questa mattina la chiesa della Collegiata per l’ultimo saluto a Concetta Marruocco, l’infermiera uccisa dal marito Franco Panariello, dal quale si stava separando, nella notte tra il 13 e il 14 ottobre.
Lutto cittadino nel paese con tanti che ricordano la cara Titti e la sua bontà d’animo, il suo amore per il prossimo e per gli animali. In chiesa ad officiare le esequie il vescovo della Diocesi Fabriano-Camerino Francesco Massara. “Non ho parole all’altezza di tanto dolore- ha detto il vescovo – Siamo bravi a dire cosa è giusto fare ma non altrettanto per accorgerci di chi vive nel terrore e nella morte”. “La strada fatta di autenticità nelle relazioni e di solidarietà tra di noi – ha aggiunto – è l’unica percorribile se vogliamo interrompere qualsiasi spirale di odio e rancore, se non vogliamo più piangere il sogno di una vita prematuramente spezzata, i sogni di questa donna che era compagna, sorella e madre, e desiderava semplicemente un luogo, una vita in cui potersi sentire amata nella sua unicità irripetibile”. Parole le sue che ribadiscono l’importanza di non voltarsi dall’altra parte. Concetti espressi anche nelle lettere accorate lette davanti alla bara bianca di Titti dalle rappresentanti dell’associazione antiviolenza Artemisia e dal nipote Vincenzo.
I tre figli e la sorella della vittima, chiusi nel silenzio, hanno seguito la salma della donna originaria di Torre del greco fino al cimitero di Cerreto dove è stata tumulata. Un ultimo saluto poi dal cielo con i palloncini blu in aria, liberi, proprio come voleva essere libera Concetta. Aveva denunciato trent’anni di soprusi da parte del marito che, nonostante il braccialetto elettronico, è entrato in casa sua quella notte con un coltello e le ha inflitto 49 coltellate per poi costituirsi davanti ai carabinieri.