Un’evasione fiscale da 60 milioni di euro. A scoprirla sono stati i finanzieri di Macerata che hanno passato al setaccio le mosse di due imprese del “Distretto industriale del legno e del mobile”. Un’indagine iniziata nel 2018 che ha permesso di accertare come le due società avessero omesso di presentare, dal 2012 al 2020, le dichiarazioni fiscali per l’Iva e per l’Irap. I finanzieri hanno ricostruito ricavi non dichiarati pari a circa 175milioni di euro, denunciando 6 persone. La frode consisteva nella commercializzazione, anche all’estero, di mobili e, all’occorrenza, di materie plastiche e di materiale informatico senza poi erogare il dovuto al fisco. I «dominus» della frode sono stati individuati in tre soggetti, succedutisi nel tempo, uno del maceratese e due del fermano, pluripregiudicati anche per reati tributari. Gli stessi gestivano le attività avvalendosi “teste di legno”, privi di qualsivoglia capacità imprenditoriale, che ricoprivano formalmente la carica di amministratori delle società di capitali investigate. Per far sì che le due società non effettuassero più operazioni di export di beni negli Stati membri dell’Unione Europea, è stata richiesta all’Agenzia delle Entrate di emettere il provvedimento di esclusione dalla banca dati VIES (acronimo di “VAT Information Exchange System”) nei confronti di una delle società. La finalità del sistema VIES è il controllo delle transazioni commerciali in ambito comunitario e dei soggetti passivi IVA. I giudici per le indagini preliminari del tribunale di Macerata hanno emesso – su richiesta della Procura della Repubblica – diversi provvedimenti di sequestro di beni, tra i quali immobili, liquidità e quote sociali, fino a concorrenza delle imposte evase per circa 60.000.000 di euro complessivi.