All’unità di crisi della ASL di Teramo, costituita per affrontare l’emergenza pandemica, era approdata anche la proposta di utilizzare il blocco della fisioterapia e riabilitazione, posto nella zona retrostante l’ospedale Val Vibrata di Sant’Omero, per altre specialità mediche tra le quali anche la riconversione a posti covid. Della questione sono stati investiti anche i sindaci della Val Vibrata, cui la direzione sanitaria di presidio ha chiesto di valutare il trasferimento del servizio di fisioterapia nel territorio valutando, ad esempio, la sistemazione nelle strutture dove è presente il distretto sanitario di base, quindi ad esempio Nereto e Martinsicuro. Il direttore sanitario dell’ospedale Val Vibrata Angelo Mucciconi ha avuto un abboccamento con l’Unione di Comuni a cui ha affidato la decisione di valutare il trasferimento altrove del servizio che in realtà seppur dispensato dall’ASL non è prettamente ospedaliero. Il presidio di Sant’Omero ingolfato di suo e il recupero di spazi del complesso edilizio sanitario sarebbe molto utile, sia nell’ottimizzare i servizi esistenti, quanto per affrontare l’emergenza afferma Mucciconi.
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