Sorseggiare il caffè caldo dalla tazzina di ceramica, comodamente appoggiati al bancone del bar o seduti attorno a un tavolino, così come gustare piatti accuratamente preparati dai ristoratori, o semplicemente concedersi un aperitivo nel proprio locale preferito. Quella normalità, ormai divenuta eccezione, ha caratterizzato la giornata di oggi in Abruzzo, dopo quasi tre mesi di solo asporto e domicilio. A Pescara, però, nella prima giornata di zona gialla, la ripartenza è stata graduale.
“E’ bello ricominciare”, dicono alcuni esercenti , “ma queste aperture ballerine non ci consentono di farlo in maniera adeguata ed è difficile provare a immaginare mesi migliori dei precedenti. Tuttavia, dopo questo periodo di stop, siamo felici di poter accogliere di nuovo i nostri clienti all’interno del locale”, spiega Gianluca Bosco, titolare di un bar a Pescara.
Maggiori difficoltà per i ristoratori, che possono aprire solo a pranzo.
Domani, così come annunciato dal Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, verranno ascoltate le voci dei ristoratori abruzzesi, tra le categorie più pesantemente penalizzate dal lockdown. “I passi da compiere nell’immediato sono già chiari”, spiega Sospiri in una nota, “dobbiamo avere contezza puntuale dell’entità dei ristori annunciati dallo Stato e, se le risorse previste dovessero essere insufficienti, la Regione Abruzzo dovrà muoversi su due assi paralleli: da un lato dovremo aprire una battaglia su scala nazionale per pretendere il rifinanziamento del fondo; dall’altro lato dovremo intervenire con una nuova manovra finanziaria per individuare risorse a fondo perduto da destinare a chi opera nella ristorazione e ai lavoratori del mondo dello spettacolo. Ed è questa la posizione che porteremo al Tavolo d’incontro con le Associazioni di categoria”, annunciano Sospiri e il consigliere regionale Guerino Testa.