Vaccini anti covid in eccesso inoculati ad amici e parenti di operatori sanitari. L’AV5 smentisce categoricamente la voce. Il direttore Cesare Milani spiega: “È capitato che qualche dose già preparata e non somministrata perché avanzata la sera, sia andata ad altri operatori sanitari non in lista e personale ospedaliero, per non sprecarla ma a famigliari o conoscenti degli stessi operatori questo proprio no”.
La questione è più che mai di attualità dopo i fatti di Modena. Qui alcune dosi del vaccino anti-Covid, avanzate a fine giornata, sarebbero state somministrate a figli e parenti dagli operatori, dopo che gli stessi avevano tentato invano di contattare professionisti della sanità che ne avrebbero avuto diritto. Le dosi avanzate a quanto pare erano destinate ad essere buttate via se non fossero state somministrate entro fine giornata. Nel Piceno, assicura la direzione sanitaria dell’AV5, questo non è accaduto. Del resto se alcune dosi di vaccino fossero state iniettate ad amici e parenti di sanitari sarebbe un fatto di non poco conto considerato che molti attendono di potersi vaccinare a cominciare dagli anziani. Lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha annunciato che si sottoporrà al vaccino non appena possibile proprio per dare il buon esempio.
Intanto con la giornata odierna si chiude nel Piceno la prima fase di vaccinazione anti Covid. Sono state 2370 le dosi inoculate, dunque è stato smaltito il 100% delle due tranche da 1180 dosi ciascuna. «Mancano 450 dipendenti – afferma Milani – si tratta delle categoria meno esposte. Lunedì, martedì e mercoledì copriremo anche le strutture convenzionate»