“L’operazione della Polizia di Stato coordinata dalla Procura della Repubblica dell’Aquila, che ha condotto all’arresto del foreign fighter italiano, per associazione con finalità di terrorismo internazionale, conferma l’efficace azione di prevenzione svolta dai nostri apparati di sicurezza e intelligence, anche grazie alla intensa e proficua collaborazione con gli altri Paesi”.
Così il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese dopo l’operazione di questa mattina dell’antiterrorismo e Digos di Pescara con il fermo del’uomo di origini abruzzesi in Siria.
Il giovane, accusato di associazione terroristica di matrice islamista e di istigazione a delinquere, ieri mattina è arrivato all’aeroporto di Hatay in Turchia dove i poliziotti turchi hanno consegnato a quelli italiani il foreign fighter di origini abruzzesi che, una volta terminate le procedure di rito, è stato imbarcato su un volo di Stato diretto all’Aeroporto d’Abruzzo di Pescara dove è atterrato nella serata di ieri. Sulla pista dello scalo abruzzese c’erano ad attenderlo gli investigatori della Digos che lo hanno condotto in Questura. Il giovane attualmente è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Come ha spiegato il dirigente della Digos di Pescara Leila Di Giulio “Le indagini sono iniziate alla fine del 2014 ed hanno consentito di acquisire numerosi elementi probatori circa il reale sostegno del cittadino italiano alle fazioni terroristiche operanti in quei territori di guerra.
La responsabile del Viminale ha ribadito “la necessità di porre massima attenzione ed impegno per contrastare la radicalizzazione e il reclutamento nelle file dei gruppi terroristici, attraverso il monitoraggio continuo del fenomeno e l’intensificazione dello scambio internazionale di informazioni per rintracciare le persone coinvolte in attività terroristiche”.