Nel primo giorno del rientro in classe per le superiori, il Direttore Generale dell’Ufficio scolastico delle Marche Marco Ugo Filisetti ha scelto di fare visita alle scuole di Pesaro, città simbolo della pandemia nella prima ondata, come ha motivato lui stesso. Lo abbiamo intercettato al termine delle lezioni, per fare un bilancio di questa prima giornata. “Abbiamo approfittato simbolicamente del territorio di Pesaro, dove nella Regione Marche ha avuto inizio questa pandemia – dice Filisetti – oggi (ieri, ndr) alla ripresa dell’attività in presenza per il 50% facciamo questo sopralluogo per vedere se tutte le misure che abbiamo adottato con le altre autorità preposte alla partita funzionano o se ci sarà bisogno di qualche ulteriore aggiustamento. Situazioni particolarmente gravi non sono state segnalate – continua il direttore generale – i nostri quasi 80 mila studenti delle scuole secondarie superiori paritarie e statali sono rientrati seguendo le indicazioni e linee guida che abbiamo fornito a tutte le scuole attraverso il vademecum arrivato dalla Regione Marche. Le prescrizioni nelle scuole erano già state adottate sin da settembre, questa è la giornata per verificare se le modalità di afflusso e deflusso funzionano, tenendo presente che abbiamo fornito al sistema dei trasporti e a tutti gli enti locali il dato sui ragazzi che arrivano, quanti ne arrivano, da dove arrivano, in quali scuole arrivano, in che orari arrivano. Tutto questo, in modo tale che sulla base di questi dati così puntuali possano organizzare, ciascuno per la propria parte, iniziative che servono ad evitare assembramenti e possibilità di contagio”. Ci sono i presupposti per non interrompere di nuovo le lezioni scolastiche nelle superiori? “Per la scuola siamo più che fiduciosi, ma i dati sull’andamento epidemiologico sono dell’autorità sanitaria e quindi ci rimettiamo a quello che ci viene detto dalla Regione. Non ci sono ragioni fino a questo momento per ritenere difficoltà tali che potrebbero portare ad un incremento epidemiologico perlomeno condotto alla ripresa delle scuole. Sappiamo che il fenomeno è così magmatico, che credo certezze non ne abbia nessuno. L’auspicio è ovviamente di incrementare la percentuale di didattica in presenza – continua Filisetti- Sappiamo però che l’andamento è determinato dalla curva epidemiologica. Attualmente dai dati in nostra conoscenza non risulta un’impennata della curva e quindi la speranza è che la Regione possa arrivare a consentire un afflusso di un maggiore numero di studenti. Siamo fiduciosi”.