Dopo tre mesi trascorsi in Marocco, tornerà in Italia la prossima settimana il vescovo emerito della diocesi di Ascoli, Giovanni D’Ercole, che si era dimesso a fine ottobre proprio per ritirarsi in un monastero africano. Per qualche giorno sarà a Roma, in attesa che papa Francesco possa affidargli un nuovo incarico e non è escluso che possa essere affidato a qualche altra diocesi. Ma c’è anche qualche possibilità che possa essergli assegnato un incarico in Vaticano. E’ direttamente D’Ercole ad annunciare, sui social, la fine del suo periodo in Africa. “Domenica sarà praticamente l’ultimo giorno di permanenza in monastero – spiega il presule -. Sono stati quasi tre mesi di Marocco. La prossima settimana prenderò l’aereo da Casablanca per Roma. Lunedì andrò a Rabat e poi a Casablanca ma avrò modo di comunicare ancora con voi prima di partire per Roma. Questo tempo è stato un lungo silenzioso colloquio con Gesù immerso nella preghiera dei monaci in cui ho trovato pace e sostegno. Ho vissuto da monaco nella più grande semplicità e direi povertà trappista che fa scoprire l’essenziale della vita: Dio. Ho avuto con me voi tutti che ho sentito vicini e che ho portato nella preghiera. Passare mesi in silenzio è anche un’occasione per rivedere se stessi, il proprio cammino e la propria storia. Tante volte mi sono tornate alla mente vicende del mio percorso umano sacerdotale e da vescovo. In monastero sembra che sei isolato e invece sei nel pieno della società ma la guardi con occhi nuovi, gli occhi di Dio. Così anche quel che mi appariva un problema, un disagio sofferto, una prova difficile tutto senti come grazia divina. Mi è capitato spesso di dirlo negli anni passati quasi per implorare che veramente tutto anche il dolore sia grazia. Qui mi è parso diverso e costantemente mi risuonava nel cuore: se ti basto io, nulla ti manca. Questo è tutto – conclude D’Ercole -. Ma non è facile rispondere: si, mi basti Tu. Eppure non c’è alternativa e il faticoso cammino dell’ascesi monastica è proprio uno spogliarsi totalmente di se, un morire a se stessi per rinascere in Dio. Un libro di Divo Barsotti, ‘La fede nell’Amore’, mi sta accompagnando in questi ultimi giorni. C’è una sola Parola di Dio che continua dalla nostra nascita a chiamarci perché ci ama: è la parola dell’amore. E questa parola null’altro è che questa: non avere paura, io sono con te, io sono per te. Credere all’amore è allora osare la vita con tutte le sue incognite e le sue opportunità”.