Dalla mezzanotte di oggi e fino alle 24 di sabato 27 febbraio passano in zona arancione 20 Comuni della provincia di Ancona, compreso il capoluogo di regione, dove si è registrato il maggior tasso di contagi da Covid-19 e la presenza di alcuni casi di variante inglese.
Dunque bar e ristoranti chiusi con la sola possibilità di asporto e consegne a domicilio e stop agli spostamenti fuori dal proprio Comune di residenza salvo motivi di lavoro, salute, necessità e urgenza, con autocertificazione.
Lo prevede un’ordinanza annunciata ieri e firmata oggi dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, sentito il Ministero della Salute, il prefetto e acquisita l’intesa con Anci Marche. Gli altri Comuni restano in zona gialla, con limitazioni agli spostamenti.
Già in vigore anche un’ordinanza che limita gli spostamenti da e per la provincia di Ancona.
Si tratta dei Comuni di Ancona, Camerata Picena, Castelfidardo, Castelplanio, Chiaravalle, Cupramontana, Falconara Marittima, Filottrano, Jesi, Loreto, Maiolati Spontini, Monte San Vito, Osimo, Ostra, Polverigi, Sassoferrato, Senigallia, Serra De’ Conti, Sirolo, Staffolo, caratterizzati “da uno scenario di elevata gravità, da un livello di rischio alto e dalla presenza di alcuni casi di variante inglese”.
Da molti giorni la provincia di Ancona registra circa la metà dei nuovi casi di positività al covid e gli ospedali delle città interessate sono in sofferenza. Le restrizioni sono le stesse del Dpcm nazionale, dunque per i comuni inferiori ai 5mila abitanti, restano valide le deroghe sugli spostamenti fuori dai propri confini ma in un raggio di 30 chilometri. Si tratta di 10 paesi sui 20 interessati dall’ordinanza di Acquaroli.