Bussi, avviate le operazioni di risanamento del sito da parte di Edison

Edison ha avviato le attività di bonifica nel Sito d’interesse nazionale di Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara, fa sapere l’azienda stessa tramite una nota stampa.
Le aree interessate dall’intervento, quelle a nord dello stabilimento di Bussi denominate 2A, 2B e limitrofe, sono state di proprietà della Ausimont – società che dal 1980 ha avuto in gestione il sito produttivo, poi passata nel 2002 al gruppo belga Solvay – e attualmente sono di proprietà del Comune di Bussi sul Tirino.
“Su tali aree”, si precisa nella nota, “prosegue l’impegno di Edison, che ha già concluso le operazioni di ripristino della copertura superficiale laddove si era danneggiata e sta completando la posa sulle zone dove non era presente”.
La posa del pacchetto di copertura impermeabilizzante sulle aree 2A 2B e sulle aree limitrofe è stata preceduta da attività preparatorie, che hanno richiesto alcuni mesi e hanno riguardato la pulizia dalla vegetazione e da rifiuti in plastica, ferro e cemento abbandonati, il rimodellamento delle pendenze per la corretta gestione delle acque di pioggia, nonché la posa di un nuovo tratto del collettore fognario sotto la strada comunale Tre Monti.
Nel rispetto del cronoprogramma condiviso con tutte le Pubbliche Amministrazioni, salvo eventuali eventi imprevisti, “i lavori di posa del pacchetto di copertura si concluderanno entro il mese di marzo 2021 e non entro 34 mesi, come invece valutato da ARTA”, spiegano dall’azienda. Parallelamente, prosegue l’impegno di Edison per la messa in sicurezza delle acque sotterranee, che si è concretizzato con il riavvio, avvenuto il 4 settembre 2020, dell’impianto di emungimento già presente sul sito.
Infine, si conclude nella nota, “Edison, oltre ad aver riavviato e mantenere attivi i sistemi per la messa in sicurezza della falda, ha condiviso con il Ministero della Transizione Ecologica e con gli enti tecnici centrali e locali un percorso operativo finalizzato alla progettazione degli interventi ambientali sulle aree”.