Sono migliorate le condizioni di salute della 51enne di San Benedetto del Tronto risultata positiva alla variante sudafricana del Covid 19 e ricoverata in rianimazione. Lo ha reso noto oggi l’Area vasta 5 di Ascoli Piceno dopo che la donna ha passato 12 giorni in terapia intensiva.
Il cluster era partito dalla nipote, una 23enne rientrata dalla Svezia il 4 febbraio con tampone negativo, ma il giorno seguente dopo aver accusato sintomi era risultata positiva al Sars-Cov 19.
Il fatto che la donna fosse rientrata da un paese straniero e fosse positiva aveva indotto il Sisp ad attivare il monitoraggio delle varianti, attraverso l’invio al laboratorio di Virologia di Ancona del campione, per la sequenziazione dell’RNA.
Ma fin da subito la ragazza è stata posta in isolamento e, con immediato contact tracing, e questo ha evitato il propagarsi della variante sudafricana. La stessa a cui sono risultati positivi la madre e i due fratelli della giovane e poi la zia, giunta al pronto soccorso di San Benedetto il 19 febbraio e subito ricoverata in Medicina d’urgenza con una grave polmonite.
Il 25 febbraio per il peggioramento del quadro respiratorio si è resa necessaria l’intubazione e la ventilazione meccanica con ricovero in terapia intensiva. Dopo 12 giorni di terapia intensiva e miglioramento del quadro respiratorio è stata svezzata dalla ventilazione meccanica e trasferita nel reparto intensivo Covid 1 ed ora sta molto meglio.
La direzione di Area Vasta 5 informa che non ci sono stati altri positivi collegati al caso in questione e sottolinea l’importanza del tracciamento dei contatti, visto che il virus ha ripreso a diffondersi.