Riservato e di poche parole, lo si incontrava spesso, con la sua valigetta, per le vie del centro cittadino, a Pescara, la città dove ha vissuto buona parte della sua vita. Ubaldo Giacomucci era così, apparentemente timido, ma gentile e pronto a dare consigli a chi voleva avventurarsi nell’affascinante mondo della letteratura. Se n’è andato a quasi 60 anni e ora l’Abruzzo piange un personaggio simbolo della cultura. Intellettuale, poeta e critico letterario, era ricoverato all’Ospedale di Pescara, nel reparto di Medicina, dal 2 marzo scorso. Nei giorni precedenti al suo ingresso al Santo Spirito alcuni amici, preoccupati per l’assenza e il silenzio di Ubaldo, hanno cercato di rintracciarlo per capire se gli fosse successo qualcosa. Ubaldo era rinchiuso in casa da diversi giorni, perché non si sentiva bene. Ed è stato proprio grazie all’intervento degli amici più stretti, tra i quali Nicoletta Di Gregorio, Ennio Di Francesco e Andrea Costantin, che è stato trasportato in ospedale.
Purtroppo, però, non ce l’ha fatta. Ubaldo Giacomucci, Presidente della casa editrice Tracce, era nato a Venezia il 9 settembre 1961. Verrà per sempre ricordato come uno dei maggiori poeti italiani, ma anche come un talent scout della letteratura.