“Dei tre medici di base che c’erano ad Amandola, comune terremotato dell’entroterra marchigiano, due sono andati in pensione. Ne resta uno. Un medico per quasi 5mila mutuati”.
A riferirlo è il senatore di Forza Italia Andrea Cangini, eletto nelle Marche. “Il direttore dell’Area Vasta 4 dice che nelle graduatorie regionali non ci sono medici disposti a ricoprire l’incarico in sedi considerate disagiate. – riferisce – Problema analogo in diversi altri comuni marchigiani, e non solo delle aree montane. Pedaso, Sant’Elpidio a mare, Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio si troveranno presto in condizioni simili”. “Si tratta di un problema diffuso in tutt’Italia, – lamenta l’esponente di Fi – aggravato dall’oggettiva carenza di medici. Si mette così a repentaglio il diritto alla salute costituzionalmente garantito e si aggrava la condizione di territori, quelli montani, già penalizzati dalla carenza di servizi e infrastrutture. Territori abitati prevalentemente da anziani, che più di altri hanno bisogno di cure. Una situazione grave e inaccettabile. – prosegue Cangini – Depositerò oggi un’interrogazione parlamentare per sollecitare il ministro della Sanità ad introdurre un sistema di incentivi ed obblighi per i medici di base e a valutare l’opportunità di allentare la stretta del numero chiuso alle facoltà di Medicina”.