Una storia che arriva da Ancona quella raccolta dall’associazione Ankon nostra, nella Giornata in Memoria dei caduti, anch’essa “al fianco delle vittime e degli Angeli in corsia”.
In ospedale “ho trovato angeli custodi, uomini e donne che in mezzo a un calvario umano conservano stampati sui loro visi sorrisi, non mancano di parole di conforto e sostegno. Professionisti che, nonostante la stanchezza si dedicano anima e corpo ad aiutare i pazienti Covid spaventati, disorientati, incapaci di capire come può essere capitato a ognuno di essi”.
E’ di Barbara Bolognini, 45 anni, il triplice “grazie, grazie, grazie” ai sanitari.
“Mi sono ammalata di Covid – racconta Barbara – e con me tutta la mia famiglia: mio marito e i miei due figli, mio padre e mia madre. Questo virus si è abbattuto su di noi con tanta violenza che sia io che i miei genitori abbiamo necessitato di un ricovero urgente agli Ospedali Riuniti di Ancona. Mio padre da subito quello più grave e dopo qualche giorno, per assicurare terapie intensive e salvargli la vita, essendo sature le anconetane, è stato trasferito in un altro ospedale della regione. Mio marito, mediamente grave, e i due figli sono rimasti in isolamento a casa. Io e mia madre con le cure tempestive siamo riuscite in 8 giorni a uscirne e a tornare ad affrontare la convalescenza a casa. Mio padre – ricorda – ancora lotta in terapia intensiva”.
Barbara ricorda ancora dietro alle maschere protettive “occhi pronti a consolarmi, disperata come ero per aver lasciato a casa mio marito e figli”, “umanità, professionalità, dedizione e pazienza a spiegare cosa fare…”.