Avrebbe circuito una decina di vittime, tra cui un autista di bus anconetano, un ex giocatore di basket di serie A bergamasco diventato consulente finanziario. Una truffa internazionale da oltre 200mila euro quella smascherata dalla Guardia di Finanza dorica che tramite dettagliate indagini è riuscita a risalire alla responsabilità penale di 8 indagati. Il loro fine era quello di impossessarsi dei risparmi delle vittime alle quali venivano promessi rendimenti con tassi fino al 12% annui, attraverso svariate società ubicate oltre che in Italia, anche in Austria, Cipro, Lussemburgo, Svizzera e Gran Bretagna. Invece il raggiro era servito, perché le somme apparentemente investite venivano semplicemente intascate. La tecnica usata dall’ex cestista e dagli altri 7 finiti nel mirino della fiamme gialle era il cosiddetto schema Ponzi. Le caratteristiche tipiche sono: promessa di alti guadagni a breve termine, ottenimento dei guadagni da investimenti di “alta finanza” documentati in modo poco chiaro, offerta rivolta ad un pubblico non competente in materia finanziaria. Con il rischio di investimento crescente al crescere del numero dei partecipanti. Nell’ambito dell’operazione, denominata “FAST MONEY”, l’Autorità Giudiziaria anconetana, ha citato a giudizio otto soggetti, tra i 51 e i 72 anni, residenti tra il nord Italia e l’Austria, ritenuti responsabili, a vario titolo, delle diverse condotte truffaldine commesse nel periodo compreso tra il 2016 e il 2019. Il reato contestato a tutti gli indagati è la truffa, aggravata dalla transnazionalità. L’ex giocatore di basket è stato anche radiato dall’esercizio dell’attività di consulente finanziario.