Ha parlato anche davanti al gip, durante l’udienza di convalida che si è tenuta questa mattina in tribunale Loris Pasquini, 72 anni, il ferroviere in pensione che lunedì pomeriggio ha ucciso il figlio Alfredo, di 26 anni, sparandogli un colpo di pistola, durante una lite a Roncitelli di Senigallia. L’uomo ha ribadito di aver sparato per difendersi dal giovane, che lo avrebbe colpito con un bastone, e ha ripetuto che voleva fermarlo puntando alle gambe. Il suo avvocato Roberto Regni ha chiesto una perizia psichiatrica sul suo assistito per accertare la capacità di intendere e di volere al momento del fatto. Sulla convalida e sulla misura cautelare la gip Sonia Piermartini si è riservata e scioglierà la decisione nel pomeriggio. Al momento il 72enne rimane in carcere a Montacuto con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. Pasquini padre ha aggiunto che ci sarebbe stata una colluttazione con il figlio e che nel 2013 e nel 2015 aveva sporto due denunce, poi ritirate, per maltrattamenti da parte del 26enne.