Ora è ufficiale, dopo le festività Pasquali le Marche tornano in zona arancione dopo un mese di red zone per quasi tutte le Province, eccetto il Piceno. Lo ha deciso il Ministero dopo la cabina di regia con l’Istituto superiore della Sanità e lo ha comunicato il presidente Francesco Acquaroli su Facebook (FOTO INCISI). L’indice di trasmissione deI contagio Rt era sceso da 1,15 a 1,04 secondo il dato di domenica scorsa, e il dato settimanale era sotto il tetto critico dei 250 casi ogni 100mila abitanti. A proposito di positivi, il dato delle ultime 24 ore parla di 651 contagi su un totale di 5720 tamponi: 3019 nel percorso nuove diagnosi e 2701 nel percorso guariti. La distribuzione vede ancora in testa la provincia di Ancona con 218, 198 in provincia di Pesaro-Urbino, 141 in provincia di Macerata, 48 in provincia di Ascoli Piceno, 17 in provincia di Fermo, e 29 fuori regione. Di questi casi, 83 sono sintomatici. L’indice di positività è pari al 21,6%. Sono invece 11 i decessi giornalieri: il più giovane un 71enne di San Benedetto, per un totale di 266 dall’inizio della pandemia. Tornando alla zona arancione, da martedì 6 aprile, ci si potrà muovere senza obbligo di autocertificazione all’interno del proprio comune. E torna la possibilità di recarsi in una seconda casa. A differenza della zona rossa, si prolunga la possibilità offerta durante i giorni pasquali di fare visita, una volta al giorno, ad amici e parenti. Bisogna però restare nei confini comunali e ci si può muovere al massimo in due persone (con figli under 14 al seguito). Esultano parrucchieri, estetisti e commercianti che potranno tornare al alzare le serrande. Nei giorni festivi e prefestivi, sono chiusi però i negozi all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Ma la novità più grande riguarderà la scuola che riprende in presenza in tutta Italia dal 7 aprile. In zona arancione è consentito il ritorno in aula per tutti i ragazzi fino alla terza media compresa. Gli studenti delle superiori andranno in presenza al 50-75%. Ma secondo il nuovo decreto Draghi sindaci e presidenti delle Regioni non possono decretare chiusure autonome di ordini scolastici. Per bar e ristoranti resta la possibilità di lavorare solo con l’asporto (i bar fino alle 18 e i ristoranti fino alle 22) o con le consegne a domicilio. Restano per ora chiusi palestre, piscine e teatri.
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