L’annuncio è arrivato dall’assessora Latini: tutte le scuole delle Marche riapriranno battenti. Solo per le superiori è prevista la didattica a distanza per il 50% degli studenti.
“Da mercoledì 7 aprile le scuole superiori tornano alle lezioni in presenza, adottando modalità flessibili (tra il 50 e il 75 % gli alunni in aula, la restante quota in dad): l’orientamento espresso dalla Regione è quello di una riapertura al 50% delle secondarie di secondo grado”. Lo comunica la Regione Marche in seguito alla comunicazione del cambiamento di fascia per la regione, da rossa in arancione, il prossimo 6 aprile. Sempre dal 7 aprile, ricorda l’Ufficio scolastico regionale che ha riunito il Tavolo di coordinamento con Regione, Anci, Upi Marche, nella regione rientreranno in presenza al 100% gli alunni della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado. “La riapertura delle scuole secondarie superiori di secondo grado è un segnale dovuto ai nostri ragazzi, perché hanno bisogno di ritornare alla normalità”, affermano gli assessori regionali all’Istruzione Giorgia Latini e ai Trasporti Guido Castelli dopo il Tavolo regionale di confronto. Quanto alle scuole superiori “riteniamo più opportuno riaprire con una gradualità perché abbiamo testato che, con il 50%, sia una situazione monitorabile anche sul fronte dei trasporti – afferma Latini – Visto che usciamo da una zona rossa, propendiamo verso una riapertura graduale. C’è veramente bisogno di riaprire e di far riprendere quel minimo di contatto interpersonale, ma bisogna farlo con responsabilità per non chiudere più”. “Come Regione – osserva Castelli – riteniamo più opportuno riaprire con una gradualità, visto che usciamo da una zona rossa. Il sistema dei trasporti si adatterà a quella che era la programmazione degli orari fissati in occasione dell’ultima chiusura. In questi tre giorni non c’è possibilità di definire una nuova programmazione. Ci atterremo a quanto era stato disposto dai documenti prefettizi che avevano disciplinato questo servizio in tempo di Covid-19. In questa maniera – spiega – non dovrebbero esserci particolari difficoltà e disfunzionalità nonostante i tempi stretti per mobilitare il sistema trasportistico scolastico e locale”.