Corruzione, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti sono i reati contestati alle tre persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Pescara, che ha condotto un’indagine complessa cominciata nell’estate 2020.
In carcere il Dirigente del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Pescara Sabatino Trotta, il legale rappresentante della Cooperativa Sociale ‘La Rondine’, società partecipante al consorzio Cooperative Sociali, vincitore della gara pubblica di appalto volta all’affidamento della gestione di residenze psichiatriche extra ospedaliere, del valore complessivo di 11 milioni e 309 mila euro, e una dipendente con funzioni di coordinatrice.
L’aggiudicazione della gara è avvenuta nel mese di marzo 2021.
I Finanzieri hanno proceduto al sequestro di beni per circa 50.000,00 euro, disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara su richiesta della Procura della Repubblica.
Le indagini proseguono nei confronti di ulteriori soggetti che, pur non essendo stati raggiunti da provvedimento cautelare, risultano iscritti sul registro degli indagati.
Le indagini sviluppate in questi mesi, le verifiche istruttorie avviate sia attraverso attività di intercettazione telefonica che con l’ausilio di mezzi tradizionali, hanno permesso di accertare che l’aggiudicazione della gara pubblica di appalto è avvenuta in maniera illecita, e a seguito di una procedura intenzionalmente pilotata in favore del consorzio abruzzese. La gara pubblica è particolarmente rilevante anche per la tipologia dei servizi afferenti a beni primari di cura delle persone più fragili, affette da problematiche psichiatriche, nello specifico, da erogarsi in numerose strutture residenziali e centri diurni ubicati sul territorio provinciale, alcuni dei quali già gestiti dalla Cooperativa.
In particolare, nella conferenza stampa che si è svolta nella Sala Alessandrini del Tribunale di Pescara, il Procuratore Anna Rita Mantini, il comandante regionale della Guardia di Finanza Gianluigi D’Alfonso e il comandante di Pescara Luca Lauro, hanno spiegato che il Dirigente Sanitario ha svolto funzioni di pubblico ufficiale nella gara, in quanto, oltre ad avere predisposto il capitolato tecnico, ha scelto i 3 esperti del settore, che sono stati nominati membri della commissione giudicatrice, tutte persone a lui strettamente collegate. Inoltre, il Dirigente Sanitario, già candidato alle ultime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Regione Abruzzo nel febbraio del 2019, nel corso delle indagini ha esplicitamente ammesso con alcuni suoi interlocutori di essersi adoperato in favore degli interessi illeciti della Cooperativa e dei suoi rappresentanti anche nell’intento di accrescere il proprio consenso elettorale.
Altro aspetto particolarmente significativo è rappresentato dal fatto che gli indagati, sebbene siano tutti operatori sanitari, in violazione delle vigenti normative in materia di contrasto alla pandemia dovuta al COVID-19, hanno effettuato numerosi viaggi in varie zone del Paese, in assenza di reali motivazioni, e si sono incontrati per cene in case private, ricevendo ospiti in un numero maggiore a quello consentito.