I tifosi hanno tirato su collette per pagare pranzi, tamponi e trasferte alla Samb. E adesso i tifosi, in accordo con la squadra, dopo che il presidente rossoblù Domenico Serafino ha presentato domanda di concordato in bianco al tribunale di Ascoli Piceno, non sono più disposti a mettere a disposizione quei soldi. Domenica niente trasferta a Verona, sul campo della Virtus (calcio d’inizio alle 15), se Serafino non finanzierà il viaggio dei ragazzi di mister Paolo Montero.
E’ l’ennesimo capitolo di un giovedì letteralmente infuocato in casa rossoblù. Una giornata cominciata con la lettera inviata dalla squadra in tribunale, documento in cui si è esplicitato l’ammontare dei crediti vantati (stipendi da novembre 2020 a marzo, totale da 904mila euro lordi) e proseguita con l’assemblea pubblica dei gruppi organizzati davanti al Comune (in riferimento alla quale la Questura ha annunciato provvedimenti per violazione delle norme anti-Covid). Quindi l’udienza pre-fallimentare ad Ascoli e l’attesa per la decisione del giudice Francesca Calagna, che probabilmente si esprimerà già nelle prossime ore. Stasera ecco il proposito dei giocatori di fermarsi, qualora Serafino continuasse a non pagare le trasferte. Giocatori che peraltro hanno annunciato lo stato di agitazione a fine marzo, senza però mai scioperare.
Siamo ormai al braccio di ferro tra la squadra (i tifosi e i creditori) da una parte e Serafino dall’altra. Un braccio di ferro che nelle ultime ore si è inevitabilmente inasprito.
Nella foto il messaggio esposto dalla squadra domenica scorsa prima di Samb-Cesena 0-2