“Il 25 aprile non si festeggia ‘la fine della Seconda Guerra Mondiale’, ma la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo”. La segreteria del Pd Marche bacchetta il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale bocciando il messaggio rivolto da Marco Ugo Filisetti agli studenti per la ricorrenza di domani. “Non è la prima volta che, in occasione di celebrazioni nazionali, Filisetti scrive riflessioni indegne di cui francamente non si sente affatto il bisogno – si legge nella nota della segreteria regionale dem -. Credevamo che l’apice si fosse raggiunto con l’invito alle armi, fatto agli studenti per il 4 Novembre, con la sua folcloristica retorica militarista. Invece si è toccato il fondo con una lettera le cui parole sono un’offesa alle imminenti celebrazioni per la Festa della Liberazione. Non è dunque accettabile – tuona il Pd – che fascismo e nazismo vengano minimizzati come semplici ‘ragioni’ e ‘sogni’ di chi combatté contro Alleati e Partigiani”. Si tratta, secondo i dem, di un atteggiamento molto pericoloso che, potrebbe portare a revisionismi nocivi. E di “perla revisionista” parla anche Dipende da noi, individuando dietro la retorica unitaria della lettera di Filisetti, “la sostanziale equiparazione di chi combatteva dalla parte dei nazifascisti – cioè di chi praticava torture, stragi e sterminio e aveva trascinato il mondo in una guerra costata circa 60 milioni di vite umane – e i partigiani, gli antifascisti, che hanno rischiato, e spesso perduto, la vita per riconquistare la libertà, costruire la Repubblica”. Di qui l’appello al Ministero a richiamare Filisetti ad una maggiore prudenza e ad attenersi ai suoi compiti. Magari – incalza l’associazione – evitando, in piena pandemia, di prefigurare ancora ‘classi pollaio’, per il prossimo anno scolastico. Infine le Sardine che chiedono “l’immediata rimozione del direttore dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche “, per il controverso messaggio diramato agli studenti per il 25 aprile. “Non si può più stare a guardare – argomentano le Sardine – davanti ad un negazionismo strisciante che vuole provare cancellare il carattere unitario della Resistenza e mina la legittimità stessa delle istituzioni nazionali e sovranazionali sorte all’indomani della vittoria sul nazifascismo.