Se la sono presa con una coetanea tre minori condividendo, attraverso alcune chat, degli stickers dal contenuto offensivo e denigratorio, realizzati anche carpendo dai profili social della ragazza alcune fotografie e scattandone altre, a sua insaputa e senza il consenso dell’esercente la potestà genitoriale. E così, per la prima volta dall’entrata in vigore della legge 71 del 2017 che li ha introdotti, il Questore di Pescara ha emesso tre provvedimenti di ammonimento per cyberbullismo nei confronti di altrettanti ragazzi. Il provvedimento ha una funzione educativa e deriva dall’istanza di un genitore che ha denunciato condotte di cyber bullismo subite dalla figlia minore.
Gli effetti dell’ammonimento cesseranno al compimento della maggiore età.
Il provvedimento in parola, si configura come una misura monitoria di “diritto mite”, con funzione deterrente, finalizzata a tutelare sia la vittima, evitando il perpetuarsi di condotte lesive della sua dignità personale, sia a preservare l’autore dei fatti, in ragione della minore età, da un eventuale processo penale, richiamando la sua riflessione ed attenzione sul disvalore sociale dei suoi comportamenti.