A seguito dell’attività di accertamento e approfondimento effettuata dal personale della Polizia di Stato in servizio presso la Divisone Anticrimine e l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, sono state emesse misure di Divieto di Accesso ad Aree Urbane (c.d. “DASPO Urbano”) nei confronti di sei persone.
Il primo caso ha riguardato quattro soggetti, fra cui una donna, di età compresa fra i 22 ed i 50 anni, già coinvolti in passato a vario titolo in reati contro il patrimonio, comportamenti violenti ed ubriachezza consumati nella zona del Centro Commerciale Coop Miralfiore di Pesaro e resisi responsabili di una rissa con l’utilizzo di bastoni, scoppiata sempre nel succitato sito, con conseguente intervento di una Volante. A seguito di tali fatti agli stessi è stata notificata la misura di prevenzione del divieto di accesso al centro Commerciale in questione, a tutti gli esercizi commerciali al suo interno, a tutte le zone adibite a parcheggio, alle strade di accesso e all’area urbana immediatamente limitrofa. Nel secondo caso a due minorenni, coinvolti in danneggiamenti, furti e nell’aggressione per futili motivi ad un passante, verificatisi nel quartiere Loreto di Pesaro, è stato notificato il divieto di accesso a tutta l’area di Piazza Redi e ai servizi commerciali ivi esistenti, ulteriormente aggravato dall’obbligo di presentazione in Questura. Ad un 18enne, anch’esso coinvolto nella vicenda, è stato notificato un Avviso Orale del Questore, misura di prevenzione consistente nell’intimazione a modificare la propria condotta di vita socialmente pericolosa, che se non osservata potrebbe comportare l’applicazione della più invasiva sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza. La stessa misura dell’Avviso Orale del Questore è stata infine adottata nei confronti di un 52enne, resosi responsabile di più episodi di atti osceni ai danni di minori, l’ultimo dei quali si è verificato nel centro storico di Pesaro, nei pressi di un Istituto scolastico. Giova evidenziare che il sistema delle misure di prevenzione, di competenza esclusiva del Questore, costituisce uno strumento di contrasto irrinunciabile per contenere le condotte violente e aggressive poste in essere da singoli o gruppi. Detto sistema non è alternativo a quello penale ma si muove in parallelo ad esso, sebbene l’applicazione della misura di prevenzione possa anche prescindere dalla consumazione di un reato, essendo sufficiente il presupposto di una condotta di vita comunque socialmente pericolosa. E’ la c.d. sicurezza integrata, volta a tutelare la coesione sociale, anche laddove si registrino comportamenti non necessariamente di natura criminale ma che comunque alimentano il senso dell’insicurezza percepita dal cittadino. In tale le misure di prevenzione costituiscono strumenti caratterizzati da maggior velocità e flessibilità di impiego, estremamente efficaci in ambiti in rapida evoluzione e in presenza di condotte indicative di pericolosità, anche quando non configurano ancora i presupposti per la tutela del sistema penale. In tale contesto il Legislatore ha recentemente introdotto ulteriori misure (le cc.dd. “misure atipiche” o “extra codice” ), allo scopo di infrenare determinate forme di pericolosità sociale in specifici ambiti, ponendo così una particolare attenzione alla “ sicurezza urbana”. Fra tali misure rientra, appunto, anche il Divieto di Accesso alle Aree Urbane (impropriamente chiamato “DASPO Urbano”), applicabile anche ai minorenni ultra 14enni, che mira a tutelare la sicurezza di determinati luoghi, mediante la proibizione di accedervi. L’inosservanza comporta l’arresto da sei mesi a due anni e la multa sino a euro 20mila.